Evenepoel è subito un gigante

Appena iniziato, il Giro d’Italia ha subito regalato emozioni e preso già una conformazione ben definita. La cronometro iniziale in terra abruzzese ha subito messo in luce la straordinaria condizione di Remco Evenepoel, il campione del mondo assoluto, dominatore della prova contro il tempo, capace di vincere sui 19,6 km alla media straordinaria di 55,211 ma sopratutto dare oltre un secondo a km a un Ganna apparso al suo meglio, è un chiaro messaggio lanciato ai suoi rivali, soprattutto a Roglic, staccato di 43” e quasi stordito dalla superiorità del rivale.

Distacchi già pesanti, che poi la prima tappa in linea ha in alcuni casi acuito a causa di una caduta poco prima della fascia di neutralizzazione che scatta all’altezza dei 3 km finali. Ecco così che gente come Geoghegan Hart, Pinot, Haig, tutti aspiranti a inserirsi nella lotta a due per la maglia rosa, hanno perso ulteriori secondi e forse il treno giusto per sostenere i propri sogni. In casa italiana regge invece il colpo Caruso, staccato di 1’28” ma soprattutto chiamato a sciogliere l’enigma se essere la punta della Bahrain Victorious per la classifica (e l’attuale situazione direbbe questo) o pensare ancora a puntare tutto su una tappa. Intanto già domani, con la tappa di Lago Laceno, c’è da attendersi un altro scossone alla classifica: Evenepoel proverà a ingigantire il solco con gli altri o la Jumbo Visma darà segni di vita intorno a Roglic? La risposta è affidata alla strada.

La prima frazione in linea ha promosso in pieno un altro esponente della Bahrain Victorious, quel Jonathan Milan al suo esordio in un grande giro e subito vittorioso con una volata imperiale. L’olimpionico del quartetto è ormai un velocista di rango, che però ha anche altre armi al suo attivo considerando le sue capacità sul passo e al Giro può davvero farci divertire. Su di lui anche il cittì azzurro Bennati può contare e magari costruire una squadra intorno per i Mondiali di Glasgow, ma è curioso notare come attualmente le due colonne portanti del quartetto (che ai Mondiali non dovrà assolutamente fallire per non rischiare troppo in ottica qualificazione olimpica) siano anche gli elementi di maggior peso su strada.

Restando in tema di curiosità, le ruote veloci italiane sono al momento ciò che di meglio il ciclismo tricolore può mettere in evidenza. Alla Tro-Bro Leòn in Francia si è finalmente rivisto alzare le braccia al cielo Giacomo Nizzolo, il portacolori dell’Israel Premier Tech capace di dare una delusione a quell’Arnaud De Lie che finora era sembrato il più in palla dei velocisti. Una vittoria, quella di Nizzolo che chiude una parentesi molto negativa e sfortunata, rilanciando le sue ambizioni anche in ottica di convocazione iridata. Uno con la sua esperienza fa sempre comodo.

foto arrivo Milan al Giro d’Italia (foto Lapresse)

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