Carapaz in rosa, ma ha trovato un degno rivale

La frazione di Torino ha pienamente mantenuto le attese perché la battaglia non è mancata. Ha vinto Simon Yates il quale, dopo le disavventure vissute fra Sicilia e Appennini che lo hanno messo fuori gioco per la classifica, centra il 2° successo di tappa dopo la crono di Budapest. Con lui, coloro che puntano al Giro se le sono date di santa ragione, soprattutto Ineos Grenadiers e Bora Hangrohe, con la squadra tedesca che ha dimostrato di poter mettere in crisi la formazione regina nei pronostici.

Le ripetute scalate dei colli di Superga e Maddalena alla lunga hanno pesato sui polpacci di molti corridori, chiarendo chi potrà vincere. La Bora ha fatto un grande lavoro tenendo un ritmo altissimo, con Kelderman e Buchmann sacrificati per Hindley confermato capitano del team. L’australiano è stato anticipato da Carapaz, che passato il cartello del -30km se n’è andato alla sua maniera, ma quando stava guadagnando terreno, i suoi progetti sono stati parzialmente vanificati da Vincenzo Nibali. Lo Squalo dell’Astana, che non vedevamo a questi livelli da anni, ha portato via dal gruppo degli inseguitori lo stesso Hindley e Yates. Nibali ha anche provato l’azione solitaria trovando l’immediata risposta dei rivali, Yates invece no, perché Caparaz e Hindley hanno – giustamente – pensato alla classifica.

Alla fine quindi successo per il corridore della BikeExchange, Carapaz mette indosso la maglia rosa, ma la sensazione è che la giornata non sia stata propriamente favorevole: forse il suo attacco è stato troppo anticipato, forse Hindley, nella stessa forma del Giro 2020, in salita può anche avere qualcosa in più. Sicuramente le due squadre saranno ciò che farà pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. La classifica è ridisegnata con Carapaz con 7” su Hindley, 30” su Almeida (che si sta gestendo con il bilancino), 59” su Landa, sinceramente un po’ deludente. Bene anche Pozzovivo, che in classifica è a 1’01” e speriamo non debba alla lunga rimpiangere le energie spese per aiutare i compagni come Girmay a Napoli.

LA TAPPA DI DOMANI

Dopo i fuochi d’artificio di Torino, altra tappa di montagna, che darà una nuova fisionomia al Giro d’Italia visto che i distacchi sono ancora contenuti. Si va da Rivarolo Canavese a Cogne per 178 km. Prima metà pianeggiante, poi le ascese di Pila-Les Fleurs e Verrogne. Dai -22km la lunga salita finale verso Cogne, senza però grandi pendenze, dove i passisti lavorando di rapporto potranno quantomeno limitare i danni. Sarà da vedere chi avrà maggiori forze residue da spendere prima del riposo, c’è da credere che chi vorrà vincere il Giro darà un altro assalto.

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