VAN AERT NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO…

Il periodo delle feste natalizie è un susseguirsi di grandi eventi per il ciclocross che sviluppa gran parte delle sue challenge in questo particolare periodo stagionale. Fra il 27 dicembre e il 2 gennaio si sono disputate ben 4 gare di assoluto livello e il responso sarebbe stato identico fra tutte, se nell’ultima, la tappa olandese di Coppa del Mondo a Hulst, il destino non avesse deciso altrimenti.

Wout Van Aert aveva deciso di continuare la sua striscia di vittorie consecutive, arrivata a ben 7 successi, ma sin dal primo giro il campione della Jumbo Visma ha capito che le sue aspirazioni erano destinate a infrangersi, quando la catena della bici è uscita dai rapporti, lontano dalla zona dei box. Il belga ha impiegato oltre 40” per rimetterla in sesto ed è ripartito dalla 32sima posizione quando i leader erano lontani. Van Aert ha disputato una gara tutta in rimonta, non lasciandosi andare allo sconforto, per poi chiudere in un comunque notevole 4° posto a 1’09” dal vincitore, il britannico Tom Pidcock al secondo successo stagionale, confermatosi l’unica vera alternativa allo strapotere del belga.

C’è una gara che ha fatto da spartiacque della stagione, quella di Heusden-Zolder del 27 dicembre. La carovana era reduce dalla sfida di Coppa del Mondo del giorno prima a Dendermonde, la prima vera sfida fra Van Aert e l’iridato Van Der Poel, vinta dal primo ma nella quale l’olandese non aveva per nulla demeritato finendo secondo. Nell’autodromo belga le cose sono andate diversamente e non tanto per la supremazia di Van Aert, quanto per l’andamento della gara di VDP, scivolato in salita quand’era nel gruppo degli inseguitori e andato da lì alla deriva, fino al ritiro a due terzi di gara. Van Der Poel si è cambiato in tutta fretta ed è scappato a casa, i comunicati di circostanza del suo team, l’Alpecin Fenix, non hanno potuto coprire a lungo le cause della disfatta: il mal di schiena è tornato a farsi sentire e VDP si è fermato. Ora è in allenamento, commisurato alle cure del caso puntando a un ritorno per i Mondiali di inizio febbraio, ma chiaramente non potrà essere al massimo.

Mondiali che però potrebbero essere privi di Van Aert, estremamente contrariato dalle necessarie misure antiCovid a cui tutti i concorrenti dovranno sottostare recandosi negli Usa, partendo con un certo anticipo per la quarantena prevista. Van Aert ha detto che prenderà una decisione sulla sua partecipazione dopo i campionati nazionali del 9 gennaio, chiaramente con una sua assenza la rassegna iridata subirebbe un altro duro colpo.

Come detto, in questo momento la vera alternativa a Van Aert è Pidcock: secondo a Heusden-Zolder battendo in volata Iserbyt, secondo anche al GP Nys di Capodanno a soli 10” dal campionissimo belga, Pidcock appare superiore agli specialisti puri, che sembrano ormai assuefatti a lottare per le posizioni di rincalzo e nelle loro dichiarazioni questa sudditanza appare netta, a cominciare dallo stesso Iserbyt, soddisfatto di avere comunque messo in ghiaccio la Coppa del Mondo grazie alle vittorie d’inizio stagione senza i “3 tenori”. Una vittoria che, su questa base, perde molto del suo valore.

In campo femminile non c’è storia, ormai Lucinda Brand è scatenata e domina ogni manifestazione. La Coppa del Mondo è quasi matematicamente sua, anche nelle altre due challenge (Superprestige e Badkamers X2O Trofée) comanda nettamente e la sensazione è che le avversarie siano un gradino sotto, anche perché alle sue spalle il livello fra le altre arancioni è paritario, così la piazza d’onore cambia a ogni occasione: alla Van Empel a Heusden.Zolder, alla Betsema a Loenhout, alla Alvarado al GP NYs, alla Pieterse a Hulst. Una supremazia totale, ma il ciclocross ha insegnato che le cose possono cambiare, a maggior ragione nel mese delle gare titolate, con dominatori assoluti che sono affondati quando le corse contavano di più…

credito foto: Van Aert fermatosi a Hulst (foto Cyclingnews)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *