QuickStep, pochi cambi ma nuova strategia

Riuscirà la Quick Step Alpha-Vinyl a mantenere la sua leadership nelle corse di un giorno? Se nelle gare a tappe il dominio della Ineos Grenadiers, che durava da anni, è stato ormai sgretolato dalla supremazia di Pogacar ma anche dalla crescita di team come Jumbo Visma o Bora Hansgrohe, nelle gare d’un giorno il Wolfpack resta sempre il punto di riferimento. A differenza di quanto avvenuto nelle scorse stagioni, la squadra belga ha cambiato molto poco nel suo roster, mentre invece profondi sono stati i mutamenti a livello societario, dal cambio di nome, abbandonando la storica Deceuninck che ha scelto altri lidi, al brand di supporto per l’abbigliamento, con la Castelli che per l’occasione ha lasciato proprio la Ineos.

A ben guardare, anche dal punto di vista tecnico qualche novità c’è stata. Si era spesso detto che la QuickStep poteva, anzi doveva puntare a essere un team dominante a 360°, quindi a mirare anche alla classifica dei grandi Giri, soprattutto con un Remco Evenepoel in rampa di lancio, ma le difficoltà avute dal talentuoso belga al suo rientro dopo il terribile incidente del Lombardia 2020 hanno cambiato i piani della squadra. Evenepoel preparerà la Vuelta per fare classifica, guardando prima alle classiche che restano l’obiettivo primario del team di patron Lefevere.

Il primo pensiero va a Julian Alaphilippe: con lui la QuickStep conserva in casa la maglia iridata e la volontà è quella di valorizzarla attraverso vittorie di prestigio, soprattutto nelle Classiche Monumento, Il francese ha dimostrato già di saper dare scacco matto agli altri big e nel 2022 non ci saranno distrazioni, nel senso che è già chiaro come il Tour sarà sì l’approdo naturale dell’iridato, ma non per far classifica, bensì per puntare a traguardi intermedi. Nelle classiche però Alaphilippe potrà correre sapendo di avere varie alternative, in caso di giornata storta, come il danese Asgreen fortissimo soprattutto nelle prove fiamminghe con un occhio speciale verso la Roubaix, oppure lo stagionato Stybar, per il quale vale lo stesso discorso fatto per Asgreen, ma attenzione anche a Steels, Vansevenant e, perché no, Davide Ballerini, che se liberato dai compiti di supporto verso altri velocisti, può dire la sua in molte prove belghe.

Velocisti. Dato l’addio a Bennett, la QuickStep ha intenzione di puntare forte su Fabio Jakobsen, finalmente ristabilito dopo il gravissimo infortunio in Polonia nel 2020 che lo portò per svariati giorni in coma. Sarà lui la punta al Tour, con buona pace di Cavendish riconfermato dopo una difficile trattativa ma dirottato verso altre gare (il Giro?), ma se dovessimo punteremmo anche su Senechal, corridore che, come Ballerini, ha spesso dovuto mettere nel fodero le proprie ambizioni ma resta uno dei corridori più completi, in grado di vincere in volata come anche in sprint ristretti.

Nel frattempo la squadra guarda al futuro e in questa veste vanno interpretati gli arrivo dello svizzero Mauro Schmid, messosi in evidenza nel 2021 alla Qhubeka e di Svrcek, protagonista di un’annata clamorosa da junior anche se sono mancati gli acuti nelle gare titolate, dove però appariva già appagato dalla firma del contratto, che scatterà dal prossimo luglio. Il pensiero del team belga è ripetere l’esperienza con Evenepoel, magari senza scherzi del destino in mezzo.

(foto Cyclinside.it)

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