C’era una volta la “Barale-Barale”. Nata negli anni ’90 la “Barale-Barale”, dopo un certo periodo di popolarità soprattutto negli ambienti cicloamatoriale piemontesi, conobbe un periodo di declino che la fece uscire dal calendario nazionale, dove però rientrò qualche anno dopo rimanendo all’attenzione del mondo granfondistico fino al 2006. Da allora, insormontabili difficoltà organizzative hanno impedito di riproporre la corsa, costretta anche a cancellazioni in fretta e furia e a repentine uscite dai circuiti in cui era stata inserita. La “Barale-Barale” conobbe il proprio massimo successo nei primissimi anni 2000, quando assieme alla “Gran Fondo delle Cascate del Toce” e alla “D come Domodossola” diede vita al Trittico della Valdossola. La “Barale-Barale”, infatti, si correva sulle strade del Verbano, lungo un tracciato decisamente poco impervio. Con partenza e arrivo a Verbania, i 110 chilometri del percorso unico riuscivano ad accumulare solo 800 metri di dislivello, distribuiti su cinque salite di chilometraggio ridotto, ma dalla pendenza di un certo impegno. Ne usciva, comunque, una corsa dove emergevano più le doti dei passisti che non quelle degli scalatori. Ciononostante, proprio la fama di essere una Gran Fondo “facile” e, quindi, alla portata di un po’ tutte le tipologie di cicloamatori fu una delle chiavi del successo della corsa. Con tutta probabilità a determinarne il declino fu la presenza, sul territorio, di manifestazioni dal tracciato molto simile, oltre alla graduale affermazione della Coppa Piemonte e al contestuale calo di attenzione nei confronti degli altri circuiti locali.

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