Al Giro d’Italia non può mai mancare la giornata da tregenda, questa volta freddo e pioggia hanno caratterizzato la frazione che portava da Grado a Gorizia: clima ideale per favorire l’ennesima fuga, lasciata andare dal gruppo e dalle squadre che puntano alla classifica finale. La bagarre creatasi nelle prime fasi della tappa, con tanti corridori intenzionati ad andare all’attacco, ha però avuto conseguenze pesanti, sotto forma di una gigantesca caduta che ha costretto l’organizzazione a fermare tutto e far ripartire la frazione con mezz’ora di ritardo, portando i soccorsi ai più malconci.

Alcuni non hanno potuto ripartire e fra questi anche il tedesco Emmanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) che era sesto in classifica ed era apparso tra i più in forma per portare l’assalto al podio sulle Alpi. Prima della partenza aveva lasciato la carovana anche Giacomo Nizzolo (Qhubeka Assos), appagato dall’aver sfatato finalmente la sua personale maledizione al Giro.

Dopo la ripartenza, l’ampio gruppo andato in fuga si è sfaldato sul circuito italosloveno di 4 km, da ripetere tre volte, con due corridori a giocarsi il successo: il primatista dell’ora Victor Campenaerts (BEL-Qhubeka Assos) e l’olandese Oscar Riesebeek (Alpecin Fenix), che si sono sfidati negli ultimi km per evitare il testa a testa, alla fine premiante il belga, alla sua seconda vittoria da pro in gare in linea (non contando le cronometro, suo pane quotidiano). Terzo a 7” il tedesco Nikias Arndt (Team DSM) davanti a Consonni (Cofidis). Il gruppo se l’è presa comoda, comprensibilmente considerando il clima e soprattutto la tappa di domani, arrivando a oltre 17 minuti.

CLASSIFICA GENERALE

1 Egan Bernal (COL-Ineos Grenadiers)

2 Simon Yates (GBR-Bikeexchange) a 1’33”

3 Damiano Caruso (ITA-Bahrain Victorious) a 1’51”

LE MAGLIE

Maglia rosa (classifica generale): Egan Bernal (COL-Ineos Grenadiers)

Maglia ciclamino (classifica a punti): Peter Sagan (SVK-Bora Hansgrohe)

Maglia azzurra (classifica del GPM): Geoffrey Bouchard (FRA-AG2R Citroen)

Maglia bianca (classifica dei giovani): Egan Bernal (COL-Ineos Grenadiers)

LA TAPPA DI DOMANI

Da Sacile a Cortina d’Ampezzo attraverso 212 km: è la tappa regina, la più attesa dell’intero Giro d’Italia. Decisiva dipende da come la interpreteranno gli sfidanti della maglia rosa Egan Bernal, se decideranno di attaccare sul Passo Fedaia, con i suoi terribili 3 km dritti con pendenza del 12% e punte del 18%, consolidare sul lunghissimo Pordoi, pendenze molto più miti ma altitudini da far girare la testa. Oppure almeno sul Giau, preso dal versante più duro, quasi 10 km con pendenza al 9,3% ma soprattutto senza un metro di piano per rifiatare. Se aspetteranno l’ultimo km, beffardamente ancora in salita, non succederà nulla, se proveranno a mandare in crisi Bernal con attacchi dalle prime salite, allora ne vedremo delle belle. Partirà l’ennesima fuga bidone? Questa volta è difficile che arrivi, stavolta la sensazione è che un secondo successo in maglia rosa Bernal lo voglia portare a casa…

credito foto Gazzetta

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