È diffusa l’usanza di distinguere le carni in base al colore. Si parla così di carni rosse, bianche o nere. Quelle rosse comprendono manzo, cavallo, montone e bufalo. Le bianche includono le carni avicole, cioè pollo e tacchino, oltre a vitello, capretto e maiale. La cacciagione, infine, viene identificata come carne nera. Le carni rosse in genere sono le più ricche di ferro. Nel filetto di manzo, ad esempio, ne troviamo in misura quattro volte superiore rispetto al petto di pollo. Particolarmente ricca di ferro è anche la carne di cavallo, che si propone così come un alimento davvero adatto alla dieta di un ciclista. Chiunque pratichi uno sport con continuità e impegno, infatti, sa che il ferro è un minerale indispensabile all’organismo per produrre l’emoglobina, mediante la quale il sangue trasporta a tutti i tessuti l’ossigeno introdotto con la respirazione. Inoltre, il ferro è un componente importante della mioglobina, una specifica sostanza presente nei muscoli. Ne deriva che la pratica di uno sport di resistenza come il ciclismo rende necessaria una dieta in grado di assicurare un costante rifornimento di ferro. Tant’è che la sua eventuale carenza genera un senso di stanchezza e difficoltà di recupero, provocando un sensibile scadimento della prestazione atletica. Benché quelle rosse siano le più ricche di ferro, anche le altre varietà di carne ne contengono quantità tutt’altro che trascurabili, con punte decisamente elevate, ad esempio, nel vitello. Sempre nell’ambito dei micronutrienti, oltre al ferro, la carne è ricca di fosforo, sodio e potassio per quanto riguarda i minerali, mentre tra le vitamine, le più presenti sono quelle del gruppo B.

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