Le altre del WorldTour

Detto delle big che abbiamo trattato nelle settimane scorse, come se la passano le altre squadre del WorldTour all’approccio con la nuova stagione? Per qualcuna le vittorie arrivate in queste prime gare dell’anno sono state un toccasana, come la Cofidis che è a serio rischio di estromissione dalla massima serie. I successi in serie di Bryan Coquard, appena arrivato dalla B&B Hotels e dell’iridato su pista Benjamin Thomas, prelevato dalla Groupama FDJ, sono ossigeno puro, ma confermano anche come da parte della vecchia guardia ci sia bisogno di una svegliata. Vedremo ad esempio se l’olimpionico Simone Consonni riuscirà a onorare il ruolo di velocista numero 1 del team o Coquard non riuscirà a scalzarlo a suon di successi.

Grandi movimenti in casa EF Education EasyPost, con gli arrivi di Esteban Chaves e Mark Padun che possono dare nuova linfa nelle corse a tappe, ma soprattutto è atteso con curiosità il norvegese Odd-Christian Eiking, che all’Intermarché ha stupito tutti all’ultima Vuelta. Intanto Alberto Bettiol sembra aver iniziato la stagione con il piglio giusto, puntando alle Classiche con ambizioni rinnovate.

Proprio l’Intermarché Wanty Gobert continua nella sua politica di continuo ricambio fra corridori in cerca di un rilancio e nuove leve da gettare nella mischia. Ben 12 i nuovi arrivi, ultimo e proprio in extremis quello di Domenico Pozzovivo che ha così scongiurato una triste fine di carriera dopo il fallimento della Qhubeka e che si è subito fatto vedere in buona forma. Dal veterano Kristoff e dal giovane Ghirmay sono subio arrivati successi di peso, utili per dare morale.

Giustamente ci si attende molto dalla Bahrain Victorious, squadra che rispetto alle altre ha cambiato meno. Mikel Landa resta il capitano con mirino su Tour e Vuelta, ma dietro di lui attese dall’australiano Jack Haig che ha mostrato buone propensioni per i grandi giri, mentre Colbrelli, Mader Mohoric saranno i cacciatori di successi nelle corse di un giorno sperando anche nella crescita di Milan.

La Movistar resta l’eterna incompiuta, ma la dirigenza quest’anno ha cercato di mettere ordine, affidando a Enric Mas le chiavi della squadra. Il giovane spagnolo dovrà puntare alla classifica dei grandi giri con Valverde, al suo ultimo anno e subito vincente, come regista in corsa. Non ci saranno più incertezze sulle gerarchie in squadra, con il neoacquisto Ivan Sosa prelevato dalla Ineos che potrebbe essere la punta al Giro.

Una situazione un po’ diversa per l’Israel Premier Tech, decisamente più orientata verso le gare in linea, con Nizzolo, Woods e Vanmarcke. Anche il Team BikeExchange Jayco guarda soprattutto alle classiche, con Matthews ma la squadra sembra soprattutto costruita per andare a caccia di successi parziali, con Groenewegen e Konychev, mentre da Simon Yates ci si aspetta che riesca finalmente a liberarsi dalla sua ossessione per il Giro con un grande risultato. Attenzione poi a Kevin Colleoni, altro giovane di talento che ha solo bisogno di un po’ di libertà.

Un cenno finale per il Team DSM, il cui ciclomercato non ha convinto appieno lasciando la squadra priva di un’identità se non quella di supportare al Tour un Bardet che sembra già aver scritto le sue pagine più importanti. La Trek Segafredo dal canto suo, senza Nibali, punta decisamente su Giulio Ciccone, chiamato al definitivo salto di qualità, ma con tanti corridori, da Moschetti a Tiberi, da Pedersen a Stuyven, pronti a sorprendere in ogni occasione.

Credito foto: Jim Carrman/TRek Segafredo