Pidcock, vittoria alla Strade Bianche che fa pensare

La vittoria di Tom Pidcock alla Strade Bianche ha offerto alcuni importanti spunti di riflessione. Innanzitutto conferma che la prova senese – che merita davvero di entrare nel ristretto novero delle Monumento – necessita di qualità, da parte del vincitore, molto particolari. Non è un caso se a vincerla negli ultimi anni è stata gente come Alaphilippe, Van Der Poel, Pogacar tutti con un passato/presente nel fuoristrada. Pidcock risponde perfettamente a questo profilo, anche più degli altri: nella settimana precedente la gara, sui social si erano diffuse le immagini dei suoi allenamenti in discesa, da spericolato all’occhio profano, da grande tecnico per chi è avvezzo. Proprio in discesa dal Monte Sante Marie il britannico della Ineos ha lasciato andare i freni e ha fatto la differenza, senza più essere ripreso.

Pidcock nelle sue vittorie aggiunge sempre questo particolare, la straordinaria tecnica che gli permette, ancor più che a Van Der Poel, di saltare indifferentemente dalla strada al ciclocross alla mountain bike. Il suo segreto quest’anno è stato però chiudere la stagione di ciclocross in anticipo, rinunciando a difendere il titolo mondiale per lavorare sulla condizione fisica e i benefici si vedono. La sua speranza è che si prolunghino fino alle classiche, ma attenzione: la Ineos, perdurando le incertezze legate al recupero di Bernal, pensa di lanciare il britannico nell’agone del Tour, conscia che ha tutte le caratteristiche quantomeno per lottare tra i grandi.

Con la Strade Bianche si è imboccato il lungo ponte che porterà la carovana verso la Sanremo, mai come quest’anno ambita da tanti. La Parigi-Nizza è già iniziata e tutti si aspettano la grande sfida fra Pogacar e Vingegaard, che ci arrivano a suon di vittorie e con la voglia di sfidarsi a viso aperto già prima del rendez-vous da tanti atteso al Tour de France. La corsa francese, come anche la Tirreno-Adriatico di questa settimana, diranno chi sono davvero i principali attori da ammirare nella Classicissima: sulle strade italiane ad esempio è atteso Van Der Poel, chiamato a mostrare segni di progresso dopo una Strade Bianche balbettante, con ancora addosso le tossine della stagione di ciclocross. Con lui, al suo esordio, Wout Van Aert, ultimo grande del ciclismo contemporaneo a aprire la stagione, vedremo in che condizioni al pari del suo compagno di squadra Primoz Roglic, che ha già il timone puntato sul Giro d’Italia.