Ciclomercato impoverito, vediamo le cause

E’ un ciclomercato fortemente edulcorato quello che si sta sviluppando in queste settimane di chiusura dell’anno, con i roster delle squadre che sono ormai pressoché completati. Di movimenti ce ne sono stati molti, ma pochissimi di reale peso. Le cause sono principalmente individuabili nella necessità di calmierare i prezzi e tenere profondamente sotto controllo i budget, con l’aumento esponenziale delle spese che ha costretto anche i team del World Tour, quelli più ricchi, a guardare al portafoglio.

Molti team si sono così affidati ai propri giovani, fuoriusciti dai team Development. C’è stato un vero e proprio esodo verso le grandi squadre, tutti i migliori della categoria Under 23 (e non solo…) sono saliti di categoria, dalla nidiata di talenti della Groupama (Gregoire, Martinez, Thompson, il nostro Germani) al vincitore del Giro giovani Leo Hayter (Ineos Grenadiers), dal campione europeo Engelhardt (BikeExchange) al figlio d’arte Thibau Nys (Trek Segafredo).

L’unico vero pezzo da novanta che si è spostato è il campione olimpico Richard Carapaz, che ha lasciato la Ineos Grenadiers per trovare spazio all’EF Education EasyPost sapendo che il team sarà tutto per lui nel grande giro che sceglierà di correre (probabilmente il nostro). Un altro uomo da corse a tappe che ha cambiato maglia è Adam Yates, anche lui fuoriuscito dalla Ineos per andare alla corte di Pogacar, probabilmente per fungere da luogotenente nei grandi giri e avere mano più libera nelle corse a tappe medio-brevi. Attenzione però anche al giovane olandese Arensman, acquistato dalla Dsm e che abbiamo visto molto valido all’ultimo Giro.

La Ineos ha operato una sorta di svecchiamento. Gerarchie più chiare e una squadra che diventa molto più autarchica, confidando nei progressi di Pidcock e nei fratelli Hayter, con il più grande Ethan dominatore ai Mondiali su pista e capace di cogliere molti successi fra classiche e corse a tappe brevi. La Uae dal canto suo ha proseguito in quell’opera di costruzione di un’impalcatura intorno a Pogacar, pensando soprattutto al prossimo Tour, quello che dovrà essere della rivincita. Wellens intanto sarà un valore aggiunto per le classiche.

La Jumbo Visma non è stata a guardare. Se le punte restano Vingegaard e Roglic con quest’ultimo valido anche per le classiche più dure, gli ingressi di Tratnik, Kelderman e Van Baarle danno spessore alla squadra per le corse d’un giorno con l’olandese Kelderman che si troverà di fronte all’ultima vera occasione per far capire se può essere un vincente o dovrà accontentarsi di aiutare gli altri. Il ciclismo di oggi ormai non aspetta più…

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