Evenepoel, il campione è finalmente sbocciato?

La Vuelta di Spagna ha superato i due terzi del suo cammino e nella sua settimana finale prepara quella che potrebbe essere una nuova rivoluzione per il ciclismo a tappe dei prossimi anni. Il dominio quasi incontrastato di Remco Evenepoel rappresenta un nuovo elemento nel panorama dei grandi giri: il Belgio potrebbe aver trovato quel grande interprete che attende dai tempi di Eddy Merckx. Il gioiello belga, osannato sin dai tempi del suo anticipato passaggio al professionismo, sta finalmente dimostrando di aver raggiunto la piena maturazione e di non essere solo un grande interprete delle classiche d’un giorno (quest’anno vincitore di Liegi-Bastogne-Liegi e Clasica San Sebastian) o di brevi corse a tappe, ma anche di una prova di tre settimane. Questo grazie a una superiorità in salita che va ad aggiungersi a quella a cronometro.

Gli ostacoli non sono ancora tutti superati: gli avversari sono ancora vicini, con il padrone di casa Mas (Movistar) a 1’12” e il tre volte vincitore Roglic (Jumbo Visma) a 1’53”, ma pericoli possono venire anche dai giovani rampanti Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Ayuso (Uae Team Emirates), senza dimenticare Simon Yates (Team BikeExchange) tutti racchiudi in poco più di 3 minuti. Il pericolo maggiore però potrebbe essere insito proprio in Evenepoel e nella sua tenuta nella terza settimana, mai affrontata finora con una simile posta in palio. La Quick Step Alpha Vynil, inoltre, non ha mai dimostrato di avere un’intelaiatura adatta per simili frangenti, essendo sempre stata pensata per le corse in linea.

Staremo a vedere, certamente avere un nuovo giovane pretendente al trono di re dei grandi giri, in concorrenza a Pogacar, Vingegaard, Hindley (invero un po’ opaco sulle strade spagnole, per ora 9° a 5’36”) rappresenterebbe un ulteriore motivo d’interesse per la nuova stagione, che si preannuncia scoppiettante più che mai. La Vuelta sta regalando anche qualche timido segnale d’azzurro, con i giovani Battistella e Zambanini che hanno provato a mettersi in luce, con il primo per due volte arrivato alla piazza d’onore non senza recriminazioni da parte del suo mentore Giuseppe Martinelli, che non ha mancato di fargli rilevare i suoi peccati di gioventù costati due possibili vittorie.

Per il resto agosto ha regalato molte emozioni nel post Tour, con l’Europeo di Monaco conclusosi con la scontata volata generale vinta dall’olandese Jacobsen dopo che la squadra italiana aveva costruito il treno giusto per Viviani e Dainese, sfaldandosi però sul più bello. Van Aert prosegue il suo cammino di avvicinamento al Mondiale dove sarà il grande favorito, e la sua vittoria di forza alla Bretagne Classic, gara WorldTour, dice molto in tal senso.

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