E’ un Tour de France che deve ancora praticamente iniziare, quello che ha messo in archivio la sua porzione di antipasto vissuta in Danimarca. Dal punto di vista della classifica qualcosa però si è già visto nel prologo di Copenhagen, nel quale, al di là della vittoria della sorpresa belga Lampaert (Quick Step Alpha Vynil) è stato il campione uscente Tadej Pogacar (Uae Team Emirates) a fare la voce grossa, regalandosi già un pugno di secondi di vantaggio sui suoi principali avversari, 22 su Vingegaard e 23 su Roglic. La coppia della Jumbo Visma ha accusato un po’ il colpo, ma nel team il morale resta alto anche grazie a Wout Van Aert, che cogliendo tre secondi posti consecutivi è saldamente al comando della classifica.

Con il ritorno in Francia la condotta della Jumbo Visma è il primo busillis che la Grande Boucle sarà chiamato a sciogliere: la squadra difenderà la leadership prendendo in mano la corsa o lascerà libertà di manovra? Finora le tappe si sono concluse con volate di gruppo, neanche i ventagli hanno fatto la differenza, semmai qualche caduta di troppo nel finale della quale ha fatto le spese Damiano Caruso, che ora accusa 1’41” dalla vetta. Un distacco pesante quello del siciliano della Bahrain Victorious, che potrebbe anche convincerlo a lasciar perdere la classifica per puntare a una vittoria di tappa.

Come Caruso, altri personaggi da classifica che sono già piuttosto staccati sono la coppia francese della Groupama FDJ, con Gaudu a 57” e Pinot a 2’07”; Martin (Cofidis) a 1’49”; Uran (EF Education EasyPost) a 2’00”. E’ un Tour che deve però ancora prendere la sua forma e sicuramente se ne saprà di più dopo la quinta tappa, prevista mercoledì, quella del pavé che potrebbe davvero fare vittime illustri. Intanto le prime gare sono state una passerella per i velocisti con un “pari e patta” fra il belga Fabio Jakobsen (Quick Step Alpha Vynil) e l’olandese Dylan Groenewegen (Team BikeExchange Jayco), i grandi rivali dopo i fattacci del Giro di Polonia 2020.

In casa italiana, detto di Caruso, le soddisfazioni finora sono mancate. Si sperava molto in Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che nel cronoprologo ha però chiuso quarto a 10” da Lampaert senza mai rubare l’occhio come era solito fare, tanto è vero che lo stesso campione del mondo ha ammesso che la foratura subita in corsa non ha influito sul suo risultato. Chi finora ha corso con molta circospezione è Mattia Cattaneo (Quick Step Alpha Vynil), 14° in classifica a 37” dalla vetta. La mancata convocazione di Alaphilippe gli lascia mano libera in squadra, il lombardo può legittimamente puntare a un buon piazzamento, se riuscirà a superare indenne la tappa del pavé a lui ostico. Chissà che non possa davvero sorprendere…

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