Pidcock, una prima storica a Rucphen

Due tappe in 24 ore: la Coppa del Mondo di ciclocross ha regalato grande spettacolo, anche se è mancato il protagonista più atteso, quel Mathieu Van Der Poel che aveva programmato il suo rientro a Rucphen ma che ha dovuto rinunciare e posticipare l’esordio di una settimana, direttamente a Santo Stefano a Dendermonde per la sfida con i suoi acerrimi rivali, nel cross come su strada, Van Aert e Pidcock.

Se il belga ha rinunciato alle gare del weekend per prendere parte a Girona al primo raduno pre stagionale della Jumbo Visma, Pidcock non si è fatto pregare e nella sfida olandese ha messo tutti in riga, realizzando un’impresa storica. Era infatti al dicembre 2013 che nel massimo circuito internazionale mancava un successo che non fosse belga o olandese, il che la dice lunga del valore del britannico della Ineos Grenadiers, considerando anche che era alla sua terza uscita nel ciclocross e che la sua preparazione è ancora sommaria, essendo proiettata verso i Mondiali di fine gennaio.

Pidcock è stato autore di una gara molto attenta. Partito nelle ultime posizioni, già alla fine del primo giro era nei primi 10, poi ha rallentato la sua risalita, riprendendo i primi, i “soliti” Iserbyt e Vanthourenhout nel finale, per saltarli appena prima della conclusione. Il britannico ha sfruttato condizioni del terreno ideali, ma il giorno dopo a Namur, con il fango a farla da protagonista, la fatica si è fatta sentire, soprattutto quando la sfida con Vanthourenhout è diventata una guerra di nervi a chi sbagliava meno. Pidcock è caduto due volte, accusando alla fine un ritardo pesante, 36”, ma chiudendo comunque secondo davanti a Iserbyt ormai dedito solo ad amministrare il suo enorme vantaggio in classifica generale.

Fra le donne il fattore che emerge con maggiore evidenza, più che lo scontato dominio olandese (ormai almeno 7 sulle prime 10 sono sempre arancioni, con il podio monocolore), è che si sta attuando un certo ricambio, del quale a fare le spese non sono tanto le più anziane Brand e Vos, ancora protagoniste e divisesi le vittorie, quanto campionesse come Alvarado e Kastelijn, ben più giovani ma che rischiano di uscire spesso dall’elite della disciplina a favore di giovanissime come Van Empel, dominatrice la settimana precedente o della Pieterse, terza a Namur e fra le più costanti del lotto.

In chiave italiana, non dimenticando i due noni posti di Lechner e Persico, ha stupito tutti la clamorosa prova di Valentina Corvi, terza a Namur nella gara junior dietro le due grandi protagoniste della categoria, la britannica Zoe Backstedt e l’olandese Leonie Bentveld. Con Corvi e Venturelli, nona, l’Italia ha davvero due ottime carte in mano per la gara mondiale, anche perché le due ragazze hanno caratteristiche fisiche e tecniche quasi opposte, andando così a coprire una vasta gamma di possibilità in base al percorso.

Credito foto homepage: Cyclingnews.com