Vermiglio, Van Aert incanta sulla neve

E’ difficile dire se lo spettacolo eccezionale offerto dalla tappa innevata di Coppa del Mondo a Vermiglio sarà sufficiente per avvicinare il ciclocross all’obiettivo dell’ingresso nelle Olimpiadi Invernali, ma quel che è certo è che quel che si è visto in Val di Sole resterà nella memoria degli appassionati. Si è inaugurato un modo diverso di fare ciclocross, su un tracciato perfettamente battuto, da sci di fondo, dove potenza e capacità di guida hanno sublimato il loro connubio.

Tutti i protagonisti si sono presentati a Vermiglio in corposo anticipo per provare il percorso e le giuste soluzioni tecniche. Tutti meno uno, Wout Van Aert, arrivato la domenica mattina e ripartito alla sera con il trofeo in mano: incredibile la superiorità evidenziata dal campione della Jumbo-Visma, il migliore nell’abbinare i due elementi sopra citati. Gli altri hanno lottato per le posizioni di rincalzo, con il puntuale Michael Vanthourenhout a 49” e l’altro grande atteso della giornata, il britannico Tom Pidcock, molto meno a suo agio su questo tipo di percorso, (“Qui mi sarei trovato meglio a sciare…” ha affermato all’arrivo), ha comunque recuperato in extremis il terzo posto a 1’28” mentre il leader di Coppa Eli Iserbyt è finito quarto a 1’55”, confermando l’impressione che con l’arrivo dei tre tenori (Van Der Poel farà il suo esordio domenica a Rucphen) abbia perso la leadership d’inizio stagione.

Van Aert, tornato da poco al suo primo amore, ora si prende una pausa, per partecipare al primo raduno pre stagionale su strada della Jumbo-Visma in Spagna. Tornerà in tempo per la grande sfida di Dendermonde, il 26, con l’iridato Van Der Poel e un Pidcock che per allora dovrebbe essere a un punto ben più alto della condizione. Sarà davvero una sfida da non perdere.

La gara femminile è stata invece un thriller risolto all’ultima pagina, pardon all’ultima curva. Per tutta la gara la 19enne olandese Jos Van Empel era stata sola in testa, ma progressivamente su di lei è rinvenuta come un falco Marianne Vos, che l’aveva appena agganciata e che nelle ultime due curve programmava di superarla. All’ultima, ha però scelto una traiettoria troppo rischiosa, cercando il sorpasso interno intruppando il braccio su un paletto della recinzione. L’ex iridata è volata a terra, la Van Emple per rispetto l’ha aspettata, ma senza rischiare la vittoria, ottenuta con 6” di vantaggio mentre terza ha chiuso la canadese Maghalie Rochette a 11”.

Se in campo maschile gli azzurri sono rimasti lontani dalle prime posizioni, fra le donne è mancato il risultato a sensazione, ma vedere 4 azzurre nei primi 11 posti vale davvero tantissimo. Eva Lechner si è confermata una maestra di guida, dando lezione a ogni giro del circuito trentino fino a chiudere quarta a 12” dal podio. Bravissime anche Alice Maria Arzuffi, settima a 2’07”, Silvia Persico decima a 3’35” e Rebecca Gariboldi subito dietro di lei a 3’43”.

Credito foto homepage: Gazzetta

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