Un Tour in definitiva particolare, quello che si è chiuso domenica. Infatti un Tour che dopo una settimana aveva già emesso il suo verdetto e che quindi ha lasciato spazio ad altri interpreti. Un Tour passato alla storia nel segno di pochi nomi, raramente infatti una grande corsa a tappe ha avuto ben 4 corridori capaci di ripetersi: 4 vittorie per Cavendish, capace così di eguagliare Merckx nel numero complessivo di successi alla Grande Boucle; 3 vittorie per Pogacar e Van Aert; 2 per Mohoric a sancire un clamoroso dominio della piccola Slovenia con ben 5 centri parziali, senza dilungarci ulteriormente sullo strapotere del corridore dell’Uae Team Emirates e tenendo presente anche la caduta e conseguente ritiro dell’altra primadonna slovena Primo Roglic.

Lo strapotere di Pogacar ha avuto l’effetto di coprire la lotta degli altri, un po’ come avveniva ai tempi di Merckx, che vinceva riducendo a comprimari grandi corridori come Gimondi, Poulidor, Ocana le briciole di visibilità e non solo… La sfida per il secondo posto 2021 ha meritatamente premiato Jonas Vingegaard, ennesimo prodotto della Jumbo-Visma, danese che avevamo ammirato alla Coppi e Bartali e che ha dimostrato in Francia di essere già maturo per un grande Giro, a dispetto della giovane età. Il terzo posto di Carapaz non è sufficiente per accontentare le mire della Ineos Grenadiers, sfaldatasi come neve al sole, incapace di vincere anche una sola tappa. L’ecuadoriano ha fatto il suo, Castroviejo si è sacrificato come aveva fatto al Giro per Bernal, ma è troppo poco per quella che doveva essere la squadra di riferimento.

Il finale del Tour è stato all’insegna di Wout Van Aert, finito con le pile carichissime per la caccia alla doppietta olimpica. Il belga si conferma corridore completo, capace di vincere a cronometro come in volata e su certi arrivi in salita, ora però non si deve commettere l’errore di cercare quel che non c’è, ossia trasformarlo in un corridore da classifica per i grandi Giri, come si è pensato di fare con Alaphilippe facendogli perdere completamente la bussola. Van Aert resta un interprete eccezionale per le classiche, e così facendo a fine stagione può contare sempre su una doppia cifra di vittorie, a patto di non snaturarsi.

Ai francesi, che pure hanno avuto in Martin e Gaudu due ottimi interpreti, resta il solo successo parziale di Alaphilippe nella 1a tappa. Ancora mano all’Italia, ma qui il giudizio non deve essere negativo: avevamo solo 9 elementi al via, con Colbrelli che ha provato più volte il colpo collezionando due podi; Ballerini che si è sfiancato al fianco di Cavendish sbagliando poi l’interpretazione tattica della terzultima tappa; discorso diverso per Mattia Cattaneo, ammirevole sia a cronometro che in salita, autore di continui attacchi e alla fine autore di un 12° posto finale che vale moltissimo, restituendoci un ottimo interprete per le corse a tappe. Se alla Deceuninck Quick Step decideranno di lasciargli un po’ di spazio, potrà darci belle soddisfazioni.

foto di Van Aert e Pogacar a Parigi (foto Getty Images)

CLASSIFICA FINALE

1Tadej Pogacar(SLO-UAE Team Emirates)
2Jonas Vingegaard(DEN-Jumbo Visma)
a 5’20”
3Richard Carapaz(ECU-Ineos Grenadiers)a 7’03”
4Ben O’Connor(AUS-AG2R Citroen)a 10’02”
5Wilco Kelderman(NED-Bora Hansgrohe)a 10’13”

LE MAGLIE

Maglia gialla (leader della classifica generale):Tadej Pogacar (SLO-UAE Team Emirates)
Maglia verde (leader della classifica a punti):Mark Cavendish (GBR-Deceuninck Quick Step)
Maglia a pois (leader della classifica del GP della Montagna)Tadej Pogacar (SLO-UAE Team Emirates)
Maglia bianca (leader della classifica dei giovani):Tadej Pogacar (SLO-UAE Team Emirates)
Classifica per teamBahrain Victorious

VINCITORI DI TAPPA

Brest-Landerneau (187 km):Julian Alaphilippe (FRA-Deceuninck Quick Step)
Perros-Guirec-Mur  de Bretagne Guerlédan (182 km):Mathieu Van der Poel (NED-Alpecin Fenix)
Lorient-Pontivy (182 km):Tim Merlier (BEL-Alpecin Fenix)
Redon-Fougères (152 km):Mark Cavendish (GBR-Deceuninck Quick Step)
Changé-Laval Espace Mayenne (27 km a cronometro):Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
Tours-Chateauroux (144 km):Mark Cavendish (GBR-Deceuninck Quick Step)
Vierzon-Le Creuzot (248 km):Matej Mohoric (SLO-Bahrain Victorious)
Oyonnax-Le Grand Bornand (151 km):Dylan Theuns (BEL-Bahrain Victorious)
Cluses-Tignes (145 km):Ben O’Connor (AUS-AG2R Citroen)
Albertville-Valence (186 km):Mark Cavendish (GBR-Deceuninck Quick Step)
Sorgues-Malaucène (199 km):Wout Van Aert (BEL-Jumbo Visma)
Saint Paul Trois Chateaux-Nimes (161 km):Nils Politt (GER-Bora Hansgrohe)
Nimes-Carcassonne (220 km):Mark Cavendish (GBR-Deceuninck Quick Step)
Carcassonne-Quillan (184 km):Bauke Mollema (NED-Trek Segafredo)
Ceret-Andorre la Vieille (192 km):Sepp Kuss (USA-Jumbo Visma)
Pas de la Case-Saint Gaudens (169 km):Patrick Konrad (AUT-Bora Hangrohe)
Muret-Saint Lary Soulan Col du Portet (178 km):Tadej Pogacar (SLO-UAE Team Emirates)
Pau-Luz Ardiden (130 km):Tadej Pogacar (SLO-UAE Team Emirates)
Mourenx-Libourne (203 km):Matej Mohoric (SLO-Bahrain Victorious)
Libourne-Saint Emilion (31 km a cronometro):Wout Van Aert (BEL-Jumbo Visma)
Chatou-Paris Champs Elysées (112 km):Wout Van Aert (BEL-Jumbo Visma)

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