Due notti di Mtb per entrare nella leggenda

Il grande momento è arrivato: tra lunedì e martedì, la Mtb assegnerà le medaglie a lei spettanti per i Giochi Olimpici di Tokyo e l’attesa è tantissima, perché mai come questa volta la sfida olimpica si arricchisce di temi prima solo sfiorati. Cinque anni fa lo slovacco Peter Sagan provò a far saltare il banco, ma i suoi trascorsi in Mtb non gli consentivano grandi speranze. Questa volta è diverso, perché Mathieu Van Der Poel (NED) e Tom Pidcock (GBR) lasciano la strada con tutta l’intenzione di dimostrare la propria superiorità agli specialisti puri. Le tappe di Coppa del Mondo dicono che le loro aspirazioni sono più che legittime, anche perché si trovano di fronte un “re”, Nino Schurter (SUI), mai fragile come in questa stagione. Il campione uscente ha puntato tutto su questa gara, ma paradossalmente il suo connazionale Pathias Fluckiger appare più attrezzato per difendere il blasone dei puristi.

Non possiamo dimenticare i francesi, giovani e già vincenti, con il campione iridato Jordan Sarrou che punta a ripetersi sul palcoscenico olimpico, ma i cugini d’oltralpe puntano soprattutto sulla gara femminile, dove possono addirittura fare doppietta. Quello di Loana Lecomte è considerato uno degli ori più probabili fra tutte le 339 competizioni che si disputeranno a Tokyo fino all’8 agosto, ma la stagione ha anche detto che l’iridata Pauline Ferrando Prevot è sempre pronta a seguirla, per completare una doppietta che avrebbe dello straordinario. Le rivali non mancano, dalla svedese Rissveds campionessa uscente ritornata in auge proprio in coincidenza con l’appuntamento olimpico, alla britannica Richards, dalla svizzera Neff (non così considerata come 5 anni fa) alle nordamericane pronte a vendere cara la pelle.

Capitolo italiani: schieriamo il contingente pieno fra i maschi. Fino a due anni fa avremmo considerato Gerhard Kerschbaumer come un serissimo candidato al podio, ma l’altoatesino non sembra essersi liberato di quel tarlo generato dalla sconfitta sul rettilineo d’arrivo dei Mondiali del 2019, causato da una foratura sul più bello. Molti campioni sono rimasti prigionieri di una sconfitta, dalla tiratrice Zublasing a Rio 2016 al golfista Molinari al Masters 2019, sta a Kerschi dimostrare che anche dalle sconfitte più dure si può risorgere. Attenzione però ai due friulani Luca Braidot e Nadir Colledani, che si presentano a Tokyo in condizioni smaglianti e che partono quantomeno per un piazzamento nella Top 10, ma sognando anche qualcosa in più. Fra le prime 10 è anche l’obiettivo di Eva Lechner, a meno che non si ripresentino le particolari condizioni climatiche dello scorso anno ai Mondiali…

UNA GRANFONDO NELL’ATMOSFERA OLIMPICA

Come spesso succede d’estate, il weekend delle Granfondo ha avuto un succoso anticipo al sabato, con la quinta edizione del Cortina Trophy, accolto in un’atmosfera speciale nella città che nel 2026 tornerà ad essere olimpica e già si colora dei cinque cerchi. Due i percorsi agonistici: nel lungo di 77,2 km per 2.476 metri protagonista assoluto è stato Marco Rebagliati (Wilier 7C Force) che prima è andato all’attacco sulla Forcella Averau, vanificando il vantaggio accumulato per un errore di percorso. Tornato in pista, Rebagliati ha raggiunto e poi staccato il russo Alexey Medvedev andando a vincere in 3h56’02” con 3’37” sul rivale della Soudal Leecougan, terzo a 7’12” Domenico Valerio (KTM Protek Elettrosystem). In campo femminile da sottolineare la grande prova di Chiara Burato (Omap Cicli Andreis) addirittura 23esima assoluta in 5h07’24”. Alle sue spalle Chiara Mandelli (Team Spacebikes) a 23’57” e Fabiana Pellin (Gus Bike Team) a 1h21’29”. Nel percorso medio, di 48,6 km per 1.302 metri, conferma il suo ottimo momento di forma Zaccaria Toccoli (Team Todesco) che in 2h16’06” ha prevalso per 3’31” su Leopoldo Rocchetti (Bike Therapy) e per 8’20” su Andrea Candeago (Team Rudy Project). A Lorena Zocca (Sc Barbieri) la prova femminile in 2h57’20”, alle sue spalle Martina De Silvestro (Spiquy Team) a 4’05” e Patrizia Romanello (Torpado Sudtirol) a 5’52”. ARRIVATI: 338

Veniamo alle gare della domenica iniziando dalla Valseriana Marathon, alla sua quarta edizione con partenza e arrivo a Nembro (BG) e chiaramente la manifestazione ha avuto un significato particolare, in uno dei centri più colpiti dalla pandemia di Covid nello scorso anno. Un solo percorso per la gara valida per lo Star Team Offroad e la Coppa Lombardia, disegnato da Marzio Deho e lungo 37 km per 1.700 metri di dislivello caratterizzati dall’ascesa ai 1.360 metri di Monte Poieto, dove il colombiano della Giant-Liv Polimedical ha scavato un solco inarrivabile per gli avversari. Arias ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 2h01’36” staccando il secondo, Johnny Cattaneo (Wilier 7C Force) di 4’19”, terzo Daniele Mensi (Soudal Leecougan) ancora sofferente alla mano fratturata in aprile all’Andalucia Bike Race, a 5’23”. Vittoria per Claudia Peretti fra le donne: la biker dell’Olympia ha tagliato il traguardo in 2h38’53” con 3’36” su Valentina Garattini (Niardo for Bike) e 21’37” su Martina Guerrera (Mtb Increa Brugherio). ARRIVATI: 152

Doppia valenza per la GF Troi Trek di Polcenigo (PN), inserita sia nel Rampitek che nel Friuli Mtb Challenge. Qui, sul tracciato di 44 km per 1.485 metri, doppietta dei Carabinieri con Nicholas Pettinà vincitore in 2h04’26” e seguito dal compagno di colori Filippo Fontana a soli 7”, terzo a 4’21” Daniel Pozzecco (Eppinger Team). Prima donna Elisa Gastaldi (Team Passion Faentina) in 2h47’09” con 2’20” su Beatrice Fontana (Team Rudy Project) e 9’18” su Chiara Selva (Spezzotto Bike Team). ARRIVATI: 299

Dopo aver saltato il 2020 per colpa della pandemia ed aver forzatamente scelto un periodo di gara diverso da quello solito d’inizio marzo, la Rampichiana è tornata in calendario per la sua 16esima edizione, regalando un’altra emozione alla Coppa Toscana Mtb oltre che all’Italian 6 Races e al Tour 3 Regioni. La prova ha offerto un’altra dimostrazione di straordinaria longevità da parte di Francesco Casagrande (Cicli Taddei), il campione uscente che sui 43 km per 1.500 metri del percorso principale ha dato vita a una straordinaria sfida con Giuseppe Panariello (New Bike 2008), tanto che alla fine solamente 11” hanno diviso i due contendenti con Casagrande che ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 1h56’29”. A completare la grande giornata della Cicli Taddei il terzo posto di Francesco Failli, arrivato con 2’24” di distacco dal compagno di colori e la vittoria al femminile si Silvia Scipioni, che in 2h18’55” ha lasciato a 9’32” Daniela Stefanelli (Cicli Cingolani) e a 16’022” Ilaria Bianchi (Team Pisa 2001). Nel percorso corto di 26 km con un dislivello di 1.000 metri prima posizione assoluta per Daniele Feola (Elba Bike-Scott) in 1h08’59” davanti a Luca Gargiani (Cicli Taddei) a 28” e a Massimo Baldi (Zerozero Team) a 3’15”, fra le donne prima Miria Poggianti (Biking Racing Team) in 1h38’20” con 2’07” su Camilla Mattolini (Zerosei Cycling Team) e 10’54” su Benedetta Donati, compagna di squadra della vincitrice. ARRIVATI: 415

Continua il Circuito MTB Terre Ciociare con la quinta Lepini Bike Race, disputata a Patrica (FR) su 43 km per 1.200 metri. Vittoria un po’ a sorpresa per Adriano Angeloni (Gs Ciclotech) che in 1h58’30” ha tenuto a 40” Giovanni Pensiero (HGV Cicli Conte), mentre terzo ha chiuso Mirko Zanni (Il Triciclo di Sidicino) a 1’51”. Fra le donne unica arrivata è stata Arianna Ingegneri (Aniene Bike Team) in 2h39’07”. ARRIVATI: 106

Il Trofeo dei Parchi Naturali ha fatto tappa in Basilicata, per l’edizione del ventennale della Pollino Marathon, un traguardo di grande prestigio per la manifestazione meridionale, ormai considerata tra i capisaldi della stagione nazionale. Sui 62,7 km per 2.350 metri di dislivello è emerso Giuseppe Di Salvo (GDS Team Competition) che in 3h26’03” ha prevalso per soli 3” su Paolo Colonna (Rolling Bike) e 2’25” su Pasquale Sirica (Pit Stop), mentre due sole atlete hanno concluso la gara femminile, la russa Oksana Chornomoretz (Bike Sport Team) ed Eleonora Valluzzi (Loco Bikers). Nel tracciato medio di 45 km per 1.750 metri primato per Rosario Graziano (Rolling Bike) in 2h30’06”, davanti a Francesco Sanseviero (Bike in Tour Vallo di Diano) a 1’06” e a Gianluca Mancuso (Special Bikers Elios Team) a 1’23”. A Maria Grazia D’Anna (Pit Stop) la gara femminile in 3h40’34” con 10’13” su Daniela D’Alessandro (Norbike). ARRIVATI: 359

Festeggia la maggiore età la GF Enerwolf, che nel corso dei suoi 18 anni di vita ha spesso cambiato nome ma non la località di gara, Antillo (ME). La prova, valida per il Giro delle Regioni d’Italia Csain e quale gara di chiusura dell’Openspeed, si disputava su 55 km per 1.744 metri, con successo per Nicola Venuti (Bike Marino) che in 2h38’31” ha avuto ragione di Concetto Gianni per 6’16” e di Sebastiano Iannello per 7’08”, entrambi della Driz Bikers 3000. Unica donna al traguardo, ma sul percorso ridotto di 33 km per 950 metri, Maria Francesca Rigano (Agostiniana Enerwolf) in 3h09’56”. ARRIVATI: 61

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