Da Carapaz a Pogacar, è già Tour de France

Settimana dedicata alle corse a tappe, ai piccoli giri nazionali che per molti hanno fatto da prove generali per i campionati nazionali e soprattutto per l’imminente Tour de France. Tanti i protagonisti della settimana a cominciare da quelli di un movimentato Giro di Svizzera, dove la vittoria è andata all’equadoriano Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) che nelle ultime tappe ha dovuto però contenere il veemente ritorno del colombiano Rigoberto Uran (EF Education First) da anni atteso a una tale brillantezza. Se Uran sente già odore di Olimpiadi (lo ricordiamo sul podio a Rio 2016), Carapaz è la dimostrazione che la Ineos vuole essere ben più che un terzo incomodo alla Grande Boucle, nell’attesa sfida slovena fra Pogacar e Roglic. Con Thomas che già aveva dato prova di efficienza, la squadra britannica ha mostrato di avere le sue punte al massimo. Dalla Svizzera emergono anche due italiani: Domenico Pozzovivo (Qhubeka Assos) sesto e che pare aver assorbito i problemi fisici del Giro d’Italia e anzi avere una condizione superiore tale da permettergli di schierarsi al Tour, e bene anche Mattia Cattaneo (Deceuninck Quick Step) che potrebbe anche essere l’uomo da classifica dello squadrone belga, considerando che non sarà questo l’obiettivo della squadra se non per le ambizioni da verificare di Alaphilippe, ritiratosi in anticipo per assistere alla nascita del suo primo figlio.

Accennavamo a Pogacar, il detentore del titolo in Francia arriva alla difesa nella maniera migliore, lo ha dimostrato nel “suo” Giro di Slovenia, dominato da lui e dall’Uae Team Emirates che ha rischiato di fare tripletta in classifica. Secondo infatti è risultato Fabio Ulissi, vincitore di una delle tappe più dure anche grazie alla collaborazione dello stesso Pogacar e si deve solo alla verve del giovane Matteo Sobrero (Astana Premier Tech) se la squadra araba non ha potuto monopolizzare il podio piazzandoci anche il luogotenente polacco Rafal Majka. Pogacar sembra avere a disposizione una squadra ben più affidabile di quella dello scorso anno e questa è un’arma in più. Ulissi intanto rilancia con forza la sua candidatura per un posto nella squadra olimpica, anche se restano le perplessità legate alla distanza della gara del 24 luglio, a lui poco congeniale.

Chi in Francia non ci sarà è Remco Evenepoel (Deceuninck Quick Step) ma la sua vittoria nel Giro del Belgio , con 46” sul compagno di colori Yves Lampaert e 56” sull’altro belga Gianni Marchand (Tarteletto Isorex) dimostra che i problemi del Giro sono acqua passata e la mente è già proiettata verso il suo grande obiettivo stagionale, la medaglia d’oro nella crono olimpica. La condizione è certamente in crescendo e un ulteriore step potremmo vederlo nei campionati nazionali del fine settimana.

Interessanti riscontri da La Route d’Occitanie, gara che ha preso il posto dell’antico e prestigioso Midi Libre. Podio tutto spagnolo con Antonio Pedrero (Movistar) primo davanti a Jesus Herrada (Cofidis) a 25” e Oscar Rodriguez Garaicoechea (Astana Premier Tech) a 34”, ma protagonisti in terra francese sono stati anche Giulio Ciccone (Trek Segafredo) quinto a 58” e anche lui pretendente a una maglia azzurra e Andrea Vendrame (AG2R Citroen), vincitore di una tappa e in testa alla classifica per due giorni, confermando quelle splendide impressioni lasciate al Giro. Come si vede, l’Italia in settimana si è fatta vedere e si proietta verso un campionato nazionale a Bellaria-Igea Marina, sul percorso degli ultimi Mondiali, decisamente incerto.

Credito foto homepage: getty images

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