C’era una volta la “Gran Fondo Vittorio Adorni” e, prima ancora, la “Gran Fondo Barilla”. La notizia della sua cancellazione non fu certo una di quelle che passano inosservate, dal momento che relegavano una delle corse dal passato più glorioso nell’ambito delle manifestazioni fuori dal calendario granfondistico. Forte della sponsorizzazione e dell’appoggio logistico della Barilla (nel campus universitario), la Gran Fondo omonima venne proposta per la prima volta nel 1995 e riscosse immediatamente un successo lusinghiero. Con tutta probabilità fu tra le prime Gran Fondo, se non addirittura la prima, ad avvalersi di una struttura organizzativa professionale, mirando a rendere sempre più efficienti i servizi offerti ai ciclisti e a superare alcune lacune a cui rischiavano di andare incontro le manifestazioni che facevano esclusivo ricorso al volontariato. Per tutta la seconda metà degli anni ’90 e fino al 2007, la corsa si collocò su livelli di assoluta eccellenza organizzativa, che le consentirono di entrare a buon diritto in alcuni tra i principali circuiti regionali e nazionali. Tutti coloro che hanno preso parte ad almeno una edizione della “Granfondo Barilla” ricordano la fluidità delle partenze e la comodità degli arrivi al Campus, dove sono iniziate e concluse tante edizioni della manifestazione, prima del cambiamento di denominazione in “Gran Fondo Adorni” e del trasferimento di tutta la logistica in un parco nel centro di Parma. La corsa nel suo complesso, conserva un ruolo tutto particolare nel panorama delle Gran Fondo per il fatto di aver introdotto alcune novità che incontrarono un immediato gradimento tra i cicloamatori e che vennero presto replicate da tante altre corse. Fu la “Barilla”, infatti, a pensare e ad adottare un orario di partenza meno mattutino che sollevasse dai costi del pernottamento a Parma i granfondisti provenienti da zone non proprio adiacenti al capoluogo emiliano. E infine, fu la “Barilla” a allestire per prima uno spazio custodito gratuitamente dove poter lasciare la bici a fine corsa e gustarsi in tranquillità il pasta-party. 

Credito foto homepage: archivio sport service