Meglio di così non si poteva partire. Spazzando via tutte le critiche dei giorni scorsi, i dubbi emersi all’ultimo Giro di Romandia con le sconfitte rimediate a cronometro, Filippo Ganna apre il Giro d’Italia esattamente come aveva fatto lo scorso anno, vincendo il cronoprologo di Torino. Anzi no, dominando perché quando dai 10” al secondo arrivato su soli 9 km ca, significa che non c’è stata gara.

La prestazione di Ganna va proiettata lontano, verso il suo vero grande obiettivo che è fissato per il 28 luglio, il giorno della cronometro olimpica di Tokyo. Proprio in quest’ottica le sue prestazioni in Svizzera avevano fatto discutere, perché sul ragazzo piemontese si appuntano molte speranze, è considerato una colonna portante dell’intera spedizione italiana in Giappone. Nessuno aveva però considerato che Filippo veniva da un forte periodo di carico e soprattutto aveva dovuto lavorare duramente nelle altre tappe per aiutare il capitano Geraint Thomas, alla fine vittorioso.

Una settimana dopo la situazione è cambiata, ma soprattutto Ganna ha dimostrato che quando programma un obiettivo, difficilmente fallisce e miglior messaggio in chiave olimpica non poteva arrivare. Torino però saluta una doppietta tutta italiana perché alle sue spalle c’è Edoardo Affini (Jumbo Visma), autore di una prestazione monstre, come non era ancora riuscito a far vedere da professionista dopo aver vinto, e tanto, fra gli Under 23. Terzo il suo compagno di colori, il norvegese Tobias Foss a 12”.

Il cronoprologo però va guardato in prospettiva rosa e allora i nomi da controllare sono altri, innanzitutto Joao Almeida, il portoghese della Deceuninck Quick Step che finendo 4° a 17” ha già accumulato un tesoretto nei confronti dei rivali per il trofeo. Attenzione però, perché in casa Deceuninck le acque sono agitate e Almeida non è ben visto, dopo che ha alzato le sue pretese per il rinnovo del contratto: il rischio è che la squadra corra per Evenepoel (finito a 1” dal compagno di colori), trascurandolo come avvenne lo scorso anno alla Sunweb con Kelderman, sacrificato per Hindley e sappiamo come andò a finire…

Intanto Bernal (Ineos Grenadiers) ha chiuso con 1” su Yates (Bikeexchange) ma a 14” da Vlasov (Astana) altro candidato alla vittoria finale che stasera può andare a letto contento. Moderatamente soddisfatto anche Nibali (Trek Segafredo) a 40” dal vincitore Ganna: significa che c’è materiale sul quale lavorare, anche se nel suo caso è difficile avere ambizioni di classifica, meglio per qualche singola prestazione di peso.

LA TAPPA DI DOMANI

Messo da parte il cronoprologo che ha delineato la classifica, è tempo di affrontare la prima frazione in linea e con ogni probabilità sarà lotta aperta fra i migliori velocisti, o per meglio dire fra i migliori treni perché ormai le volate sono eventi di squadra, davvero difficile inventarsi qualcosa da soli. I corridori affronteranno 179 km da Stupinigi fino a Novara, 179 km con il via fissato per le 12:40 e arrivo previsto intorno alle 17:00. Tracciato completamente pianeggiante, ultima curva a ben 1.500 metri dall’arrivo, quindi il lavoro dei compagni di squadra sarà ancora più importante.

La curiosità maggiore in chiave italiana riguarda l’olimpionico Elia Viviani (Cofidis) che per la prima volta potrà usufruire del “treno titolare” con suo fratello Attilio come primo a lanciare la volata seguito da Consonni e Sabatini. Basterà? Noi come redazione ci esponiamo e puntiamo maggiormente su Caleb Ewan (Lotto Soudal), già tre volte primo al Giro e che si sa adattare bene a qualsiasi situazione di volata. Ma se dovessimo sbagliarci, non sarebbe poi così male…

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