Seconda giornata del Giro d’Italia dalla meccanica scontata, un libro con la trama già da tutti conosciuta, ma del quale mancava l’epilogo. La frazione da Stupinigi a Novara, di 179 km sembrava ideale per una volata di gruppo e così è stato, ma non senza sorprese nel finale. La lunga fuga di Filippo Tagliani (Androni Giocattoli Sidermec) e Umberto Marengo (Bardiani CSF Faizané) inizialmente in compagnia di Vincenzo Albanese (Eolo Kometa) era utile per tenere buono il gruppo e soprattutto chi avesse avuto nel finale l’idea di tentare l’attacco. La sfida per la vittoria sarebbe stata tutta fra i treni dei velocisti e così è stato.

La vittoria di Tim Merliuer (Alpecin Fenix) premia sicuramente chi si è dimostrato più forte in quest’occasione, ma lascia aperta la porta a soluzioni diverse per le prossime tappe. Innanzitutto per il pasticcio occorso in casa Uae Team Emirates, con Juan Sebastian Molano incapace di far spazio al capitano Fernando Gaviria costretto ad appoggiarsi alle transenne e quindi a rinunciare alla volata, il che fa presagire che ci sarà maretta stasera in hotel. Treno frantumato anche per la Lotto Soudal di Caleb Ewan e parzialmente anche per la Cofidis di Elia Viviani, ma il veneto è stato bravissimo a riscrivere la sua volata cogliendo un terzo posto molto promettente, superando con il colpo di reni Dylan Groenewegen (Jumbo Visma) autore di uno sprint stranamente intermittente. Merlier ha quindi dovuto liberarsi solo della concorrenza di Giacomo Nizzolo (Qhubeka Assos) la cui maledizione rosa continua: questa è la decima piazza d’onore a fronte di una casella delle vittorie ancora vuota. Bravissimo comunque Merlier, al quarto successo in stagione dopo la Campagna del Nord.

LA TAPPA DI DOMANI

Da Biella a Canale per 187 km, ultima frazione in terra piemontese, già un primo piccolo test per i migliori in classifica, terreno fertile per qualcuno che magari ha intenzione di strappare a Filippo Ganna la maglia rosa: i primi 114 km sono infatti quasi del tutto pianeggianti, ma da Canelli in poi il terreno diventa in continuo su e giù, ideale per agguati con i tre GPM di Piancaneli, Castino e Manera. Il finale è ancora più mosso, con lo strappetto di Guarene con pendenze oltre il 10% e quello di Occhetti ad appena 5 km dall’arrivo e il rettilineo in leggera ascesa. Una volata di gruppo sarebbe sorprendente. Chi può vincere? Vista la sua esuberanza nella tappa di Novara, che gli ha permesso di guadagnare qualche secondo su Ganna, azzardiamo il nome di Evenepoel (Deceuninck Quick Step) e in quel caso con maglia rosa indossata, pronto a bagnare con il segno del primato il suo primo grande Giro, ma anche Yates (pronostico della redazione) per il successo di tappa, e avvisare che lui a Milano vuole esserci sul podio. Il terreno adatto per domani c’è per entrambi…

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