GIRO d’ITALIA CI SAREMO ANCHE NOI

Grazie alla partnership con Cofidis, ogni pomeriggio 30’ dopo la conclusione della tappa vi invieremo/pubblicheremo il nostro articolo con breve commento della giornata e pronostici della tappa del giorno successivo. CicloZeman è caldo! Dopo tanti anni “senza panchina” e sono sicuro che vi sorprenderà con la sua competenza. Seguiteci in tanti come fate con diCiclodiNews e se avete qualche consiglio usate la mail

PRONOSTICO GENERALE

Non nascondiamocelo: il Giro d’Italia che sta per prendere il via a Torino nasce all’insegna dell’incertezza, di un pronostico che raggruppa un numero notevole di pretententi alla vittoria, gente di nome che fa della corsa rosa una prova di altissimo spessore tecnico. L’unico rammarico è che, almeno nelle prospettive, non sembrano esserci italiani in grado di competere per il massimo trofeo e già trovarne qualcuno nella Top 10 sarà un’impresa, ma i pronostici sono fatti per essere smentiti…

Molti indicano in Egan Bernal il logico favorito: il colombiano della Ineos Grenadiers, vincitore del Tour 2019 e alla guida della squadra più attrezzata per le corse a tappe, se fosse nella condizione di due anni fa potrebbe sbancare, ma dopo i primi ottimi segnali stagionali è sembrato un po’ appannato: pretattica o l’insorgere di qualche problema? Le prime tappe di montagna scioglieranno l’interrogativo, per lui come per la sua principale alternativa, il britannico Simon Yates (Team Bikeexchange) uscito da dominatore dal Tour of the Alps ma ora di fronte alla prova della verità.

Sulla carta fortissima appare la Deceuninck Quick Step, che punta sul portoghese Joao Almeida protagonista della scorsa edizione e che rispetto ad allora appare cresciuto soprattutto nella consapevolezza di sé. A fargli compagnia il belga Remco Evenepoel, che torna finalmente alle competizioni dopo lo spaventoso incidente dell’ultimo Lombardia. Non ha più corso da allora, non gli si può chiedere la luna, basterebbe solo ammirare qualche sprazzo del suo enorme talento per capire se potrà avere un futuro anche nelle grandi corse a tappe.

Molti lo considerano outsider, un po’ poco per chi lo scorso anno ha perso la maglia rosa all’ultima tappa: parliamo dell’australiano Bo Hindley (Team DSM), lui come lo spagnolo Mikel Landa (Bahrain Victorious) dovranno fare la differenza in salita, dove sono molto attesi anche il britannico Hugh Carthy (EF Education First) e l’irlandese Dan Martin (Israel Start-Up Nation). Per quanto riguarda gli italiani, molto dipenderà dalla Trek Segafredo, dove se a Vincenzo Nibali non si può chiedere molto altro che qualche buon segnale in salita, soprattutto in prospettiva olimpica, per Angelo Ciccone questa potrebbe essere davvero l’occasione della vita.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per vivere tre settimane di grande spettacolo e noi dunque le vivremo insieme a voi, con un resoconto immediato nel dopotappa raccontando l’aspetto tecnico principale emerso dallo scorrere dei km e presentando la frazione successiva, condensando in poche righe un caleidoscopio di forti emozioni.

LA TAPPA DI DOMANI

Il Giro comincia a Torino, con un cronoprologo di 9 km: una distanza a metà fra i normali approcci contro il tempo che servono solo a sbrogliare la classifica e una cronometro vera e propria. E’ un percorso completamente pianeggiante, dove i cronomen potranno fare la differenza e magari mettere da parte un gruzzoletto di secondi prezioso almeno nella prima parte del Giro. Chi punta alla maglia rosa, come aveva fatto lo scorso anno, è Filippo Ganna, il campione del mondo della Ineos Grenadiers che nelle sue ultime uscite non è parso però in grande condizione. Da lui si attendono risposte importanti, soprattutto nell’ottica di quel che dovrà essere da qui a fine luglio, con l’appuntamento olimpico alle porte.

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