Decisione in extremis

Che fine farà la Parigi-Roubaix? Il suo destino è avvolto nel mistero. La classica francese, unica delle Monumento che lo scorso anno è stata costretta all’annullamento dalla pandemia, continua a soffrire le conseguenze della situazione sanitaria e la sua disputa nella giornata prevista, l’11 aprile, è stata annullata, unica fra le prove della Campagna del Nord. Anzi, la società organizzatrice ASO, che allestisce anche il Tour de France, ha già annunciato che la prova si disputerà il 3 ottobre.

Se da una parte l’ufficialità dello slittamento della più affascinante delle classiche, quella maggiormente legata alle radici del ciclismo, era stata data ai media con largo anticipo, nell’ambiente hanno a lungo circolato ben altre voci, gettando nel caos la gestione logistica della trasferta per le varie squadre. Ai corridori era infatti stato fatto sapere che la Paris-Roubaix si sarebbe fatta regolarmente e che gli organizzatori avevano scelto questa strada così particolare per non mettere pressione alle autorità transalpine, preoccupate per la pessima situazione sanitaria attuale, peggiore di quella italiana. Si è lavorato a lungo per permettere l’allestimento della manifestazione rigorosamente a porte chiuse e con un impegno limitato al massimo in termini di persone chiamate alla gestione del percorso, ma anche agli entourage dei team. Alla fine però l’ulteriore stretta decisa dal presidente francese Macron ha chiuso ogni porta, tanto che ora si parla di un rinvio anche per gli Open di tennis del Roland Garros, previsti nella seconda metà di maggio. Non va dimenticato che quella di quest’anno è un’edizione particolare della corsa, in quanto per la prima volta saranno impegnate anche le donne. Un esordio per quella che è la gara più attesa del World Tour femminile, basti pensare che una campionessa come l’olandese Annemiek Van Vleuten ha scelto di partire quest’anno più adagio identificando proprio nella sfida del pavé il primo grande obiettivo della stagione. Pensare a un altro anno senza Roubaix è improponibile, sarebbe un danno gravissimo per tutto il movimento.

Credito foto homepage: cyclingnews.com