C’era una volta la “Gran Fondo Tre Valli”, altrimenti nota come “Trofeo Balmamion”. Si correva agli inizi di giugno lungo i rilievi dell’entroterra torinese e conobbe un discreto successo, sia locale che nazionale. Già alla sua seconda edizione, nel 1998, la corsa trovò posto non solo nel calendario del Campionato Piemontese Trifondo (l’antenato dell’attuale Coppa Piemonte), ma venne inserita anche come prova valida per il Campionato Italiano Gran Fondo Udace. La “Gran Fondo Tre Valli” partiva e arrivava a Lanzo Torinese, snodandosi lungo due percorsi di 100 e 150 chilometri. Entrambi i tracciati concentravano le maggiori difficoltà altimetriche nella salita al Colle del Lys, quasi 14 chilometri di ascesa con punte di pendenza fino al 13%. Che questa salita stesse a cuore agli organizzatori della “Gran Fondo Tre Valli” lo testimonia anche il fatto che per qualche anno, all’interno della corsa, venne allestito uno specifico cronometraggio che decretava il vincitore della sola ascesa al Colle del Lys. A questo proposito, c’è ancora chi ricorda quell’edizione della corsa in cui si era impegnato appositamente per primeggiare nella cronoscalata, ma di non aver visto affatto riconosciuti i propri sforzi perché un temporale mise fuori uso i rilevatori dei tempi di passaggio e con essi la possibilità di compilare alcuna classifica della salita al Colle (altri tempi). Dopo un avvio positivo, ma sorretto pressoché esclusivamente dalla presenza di cicloamatori piemontesi, la “Gran Fondo Tre Valli” riuscì a richiamare anche atleti dalle regione limitrofe, oltre ai nomi migliori del granfondismo di allora. Sempre nell’edizione del ’98, probabilmente la più gloriosa nella breve storia della manifestazione, si ricorda, infatti, la vittoria di Alessandro Paganessi in quel periodo in forza al Team C4, da poco uscito dal mondo del professionismo prima e dalla mountain bike elite poi (inizi anni ’90). In quell’edizione, si distinsero anche Roberto Moretti e Gianmario Bertolotto, già vincitore della “Gran Fondo Tre Valli” nel ‘97. Pochi anni ancora, però, e sulla corsa torinese calò il silenzio.

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