Ricotta da Treviglio: ciao ragazzi, stanno per arrivare i primi caldi stagionali e noi ciclisti, anche per la lunga inattività su strada, saremo di sicuro soggetti a patire più del dovuto le canicole. In particolare io, a 45 anni, soffro terribilmente il sole delle 12 mentre mi esercito sulla mia salita preferita che ho a poche centinaia di metri da casa, la rampa di accelerazione dell’ A35. Cosa mi consigliate per superare lo stress termico?

B&R: ciao Robiola, anzi scusa, Ricotta (ma sempre formaggio è…). Il quesito che ci poni, nelle dovute proporzioni, è sicuramente uno dei tarli dei numerosi appassionati che si scateneranno nelle ore centrali del giorno. Perché, giustamente, troppo facile uscire al mattino o nelle ore pomeridiano-serali, e no! Ci dobbiamo abituare agli orari dei Pro che dormono fino alle 9, fanno una bella colazione, e alle 10, 10.30 inforcano la bici e dall’alto dei loro 45 chili e 25 anni si massacrano di chilometri e di salite anche ad agosto. Siccome noi siamo molto più prestazionali di loro ci dedichiamo in particolare a una disciplina ciclistica che è in voga tra gli over 45, il ciclolleone. Consiste nell’uscire con non meno di 30 gradi al suolo all’ombra, senza acqua o al massimo con una borraccia da 250cc, partire a razzo da freddo, fare solo salita o lunghi tratti controvento, una volta arrivati alla discesa montare in auto fino alla salita successiva. Ti consigliamo quindi questo salto quantico che sicuramente è meno pericoloso dei numerosi radiatori dei camionisti che trovi sulla rampa, più letali del caldo.

Capriolo da Aprica: ciao a tutti. Finalmente è arrivato anche da noi il disgelo e posso smontare le ruote cingolate dalla mia fat bike e dedicarmi a qualche giro più lungo e impegnativo della cima del Mortirolo. Vi volevo chiedere se a vostro parere per andare a una velocità giusta sul Gavia è più corretto il 53 x 21 oppure il 42×15. A me sembrano quasi uguali però non vorrei disperdere troppe energie altrimenti quando rientro a casa dal Mortirolo mi tocca mettere il 23. Grazie e ciao!

B&R: Capriolo, amico nostro! Che bella esperienza deve essere salire come fanno i tuoi zoccoli. A noi queste salite ci sono sempre sembrate un po’ durette ma di certo voi del posto le sapete affrontare con uno spirito diverso; per quel che riguarda i rapporti ti dobbiamo confessare una cosa: queste strade le abbiamo fatte col 27, col 28 col 29 col 30, col 39, col 36, col 34……ma l’impressione è sempre la stessa, con l’età che aumenta si fa troppa fatica e c’è sempre meno gusto. Per cui a nostro parere se ti viene da mettere il 23 sopporta, deglutisci, soffri la perdita di velocità, senza fare drammi. Del resto stare qualche minuto in più in sella ne vale la pena dopo le tante ore fatte chiusi in casa.

credito foto www.fashiontimes.it

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