C’era una volta la Gran Fondo Michele Bartoli. La prima edizione si disputò nel 2006, quando il campione toscano si era da poco ritirato dal professionismo. Forte di tutta la popolarità che godeva tra gli appassionati di ciclismo, in una domenica di fine luglio lo stesso Bartoli contribuì in prima persona al felice esordio della “sua” Gran Fondo. Partendo dalla località di Montecarlo in provincia di Lucca, la corsa si articolava originariamente in tre tracciati, il più impegnativo dei quali, di circa 150 chilometri, proponeva un dislivello di ben 2600 metri. I percorsi, disegnati tra la Garfagnana e le Alpi Apuane, erano alquanto suggestivi dal punto di vista paesaggistico e indubbiamente impegnativi sotto l’aspetto strettamente ciclistico. Del tutto particolare era il passaggio su un tratto di strada bianca, il cosiddetto “sterrato di San Martino”, destinato a diventare una peculiarità della manifestazione. A ricordo delle vittorie del campione toscano nelle classiche del Nord, alla “Bartoli” non potevano mancare i tratti in pavé, affrontati soprattutto nell’attraversamento dei centri abitati. Della prima edizione chi c’era ricorda ancora il gran caldo che ne accompagnò la pedalata in quella domenica di piena estate. Al punto che anche le cronache di allora non mancarono di soffermarsi sulle condizioni climatiche che obbligarono i ciclisti a numerosi rifornimenti idrici. Per questo motivo, l’edizione successiva della Gran Fondo Bartoli venne anticipata a maggio. Nonostante sia stata premiata in tutte le sei edizioni da una nutrita presenza di cicloamatori, la manifestazione uscì dal calendario granfondistico.

Credito foto: facebook.com/Bartolimichele1970