Il Giro d’Italia si colora d’azzurro: vince Dainese

A metà Giro arrivò finalmente il primo centro del ciclismo italiano. Merito di Alberto Dainese che a 24 anni coglie la sua vittoria più bella in una carriera nata con il trionfo europeo da Under 23 nel 2019 che gli era valso un contratto da professionista alla Sunweb, oggi Team Dsm. Dainese c’era andato spesso vicino alla vittoria in questa stagione, ma gli era sempre mancato il quid giusto. Sul traguardo di Reggio Emilia non solo lo ha trovato, ma ha fatto un vero capolavoro.

La tappa da Sant’Arcangelo a Reggio Emilia, con i suoi 203 km, era un piattone con esito scontato, quello della volata di gruppo. Ci sono state azioni sporadiche, tra cui quella di Luca Rastelli e del “solito” Filippo Tagliani (che sta recitando il ruolo dello svizzero-colombiano Pellaud dello scorso anno e considerando che a quest’ultimo gli è valso un contratto nel WorldTour, è da augurarsi che lo stesso avvenga per il corridore della Bardiani Csf Faizané…). La frazione si è quindi giocata tutta sulla volata, nella quale ancora una volta Gaviria deve mangiarsi le mani, ma non solo lui.

Il colombiano, che molti dicono essere l’uomo più in forma tra gli sprinter ma rimasto ancora a bocca asciutta, ha perso presto la ruota di Richeze e così si è trovato a lanciare una volata lunga. Traendo in inganno anche la maglia ciclamino Demare, spentosi presto forse a causa delle energie spese senza un senso apparente nella tappa di Jesi. Gli ultimi 50 metri sono stati però tutti di Dainese, che partito dalla terza ruota ha rimontato in sequenza Ewan e Gaviria andando a cogliere una vittoria strepitosa. Bravissimo anche Simone Consonni (Cofidis) terzo alle spalle di un Gaviria sempre più arrabbiato.

In classifica chiaramente non cambia nulla: le squadre della maglia rosa Lopez e del favorito Carapaz hanno fatto lavoro di routine a copertura dei loro capitani, come anche gli altri pretendenti al successo finale hanno vissuto la frazione come un trasferimento. La vera notizia della giornata si è avuta alla partenza, con il ritiro del vincitore di ieri Biniam Girmay. Davvero incredibile quanto successo al campione eritreo dell’Intermarché Wanty Gobert, colpito ieri a un occhio dal tappo fuoriuscito dalla bottiglia di spumante sul podio della premiazione. Dopo ore trascorse in ospedale, al mattino la parte era ancora molto gonfia e il medico della squadra ha deciso di tenerlo fermo. Un vero peccato.

LA TAPPA DI DOMANI

Si va di nuovo oltre quota 200 km con la dodicesima tappa, da Parma a Genova per 204 km. Ci sono tre Gran Premi della Montagna, ma è soprattutto il primo, il Passo del Bocco nella prima metà che potrebbe dare il là a una fuga capace anche di arrivare al traguardo, soprattutto se i team interessati alla classifica daranno il via libera. Potrebbe essere l’occasione per qualche corridore di seconda linea, ma visto quanto fatto da Dainese sarebbe bello che qualche giovane ci provasse. Un nome su tutti vista anche la sua attività negli ultimi giorni: Alessandro Covi (Uae Team Emirates).

foto Dainese (foto Cyclingnews)