E’ sfida Iserbyt-Pidcock

Ci siamo. Nel fine settimana l’inedita sede di Fayetteville, negli Usa, assegnerà i titoli mondiali di ciclocross. Una edizione particolare, priva per diversi motivi dei due grandi protagonisti degli ultimi anni, il campione uscente Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert ma che forse proprio per questo accresce il suo interesse, perché raramente la gara maschile è stata così incerta nei pronostici. Fino a un paio di domeniche fa si sarebbe stati propensi a puntare sul britannico Tom Pidcock, ma le ultime gare di Coppa del Mondo, soprattutto la sfida di Hoogerheide, hanno fatto pendere la bilancia a favore di Eli Iserbyt.

Il vincitore della classifica di Coppa, già primo la settimana precedente a Flamanville, ha mostrato di aver ritrovato la condizione d’inizio stagione, quasi rinfrancato dall’assenza dei due dominatori. Quella olandese è sembrata davvero la prova generale della gara iridata e Pidcock, reduce dallo stage di preparazione della Ineos Grenadiers in vista della stagione su strada, ha provato a fare la differenza arrivando anche ad avere 20” di vantaggio, ma Iserbyt ha pilotato la rimonta sua e di Van Der Haar e Vanthourenhout, per poi piazzare lo spunto vincente a poche curve dal traguardo e vincere con 2” sul campione europeo Van Der Haar e 3” su Pidcock, apparso molto rammaricato.

La sfida iridata vivrà probabilmente sulla sfida fra i due con l’olandese terzo incomodo, probabilmente un peso potrà averlo l’eventuale gioco di squadra dei belgi, unica formazione a ranghi compatti presente in America. Due sono i fattori che potranno giocare in un modo o nell’altro: il fatto se Pidcock avrà saputo far tesoro dell’esperienza di Hoogerheide per cambiare qualcosa, e la presunta idiosincrasia di Iserbyt per le gare iridate, dov’è stato spesso comparsa, ma bisogna tenere conto che i “due tenori” rendevano tali tutti gli altri partecipanti…

L’incertezza regna sovrana anche nella prova femminile: l’andamento della stagione farebbe pendere la bilancia a favore della campionessa uscente Lucinda Brand, ma a Hoogerheide si è assistito a un’autentica prova di forza di Marianne Vos, esattamente com’era avvenuto a Vermiglio e prima ancora proprio nella tappa di Coppa a Fayetteville, sul percorso iridato. Le due sembrano talmente superiori alle altre che non ci sarà neanche da discutere su un eventuale gioco di squadra delle olandesi, pronte a fare incetta di titoli al femminile. Si preannuncia una sfida decisa all’ultimo metro, anche se per quanto visto nelle ultime settimane la Vos si fa preferire.

A Fayetteville l’Italia doveva essere presente con 12 atleti, coprendo tutte le gare, ma alcune positive nel gruppo nel week end in Olanda hanno ridotto il numero dei partenti verso gli Stati Uniti. Il CT azzurro aveva fatto lavorare i suoi ragazzi specificamente per le caratteristiche del percorso americano. Le speranze maggiori della pattuglia di Pontoni restano nelle categorie giovanili, Covid permettendo.

Credito foto homepage: cyclingnews.com