Questa volta gli onori della cronaca, parlando della terza tappa degli Internazionali d’Italia che continuano a calamitare l’attenzione mondiale della Mtb, sono per una ragazza. La vittoria di Loana Lecomte, visto proprio il parco delle partecipanti, merita una riflessione: la francesina, campionessa mondiale ed europea U23, è cresciuta negli ultimi due anni in maniera prepotente ed è una delle tante sportive che si può davvero giovare del rinvio di un anno dei Giochi Olimpici, perché arriverà a Tokyo nel ristretto novero delle favorite, qualcosa che solo un paio danni fa sarebbe stato impensabile. Soprattutto in un ambiente, il cross country femminile, dove le gerarchie sono fortemente legate all’età e l’affermazione delle più giovani è più difficile.

Eppure, a ben guardare la gara di Nalles, si scopre che ormai le nuove generazioni hanno una fame che le sta portando a scalzare le affermate protagoniste. La gara altoatesina è stata in questo senso esemplare: la Lecomte è partita fortissimo ben sapendo che il nuovo percorso di Nalles richiedeva esplosività immediata, vista la strettoia posta immediatamente dopo il via. La francese della Massi ha preso il largo insieme alla svizzera Sina Frei (Specialized, altra esponente della nouvelle vague), incapace però di tenere quel ritmo. Da dietro è rinvenuta forte l’altra francese Pauline Ferrand Prevot (Absolute Absalon), la campionessa mondiale che dopo un inizio di stagione balbettante ha mostrato i primi segni della sua crescita di condizione, ma nonostante gli sforzi non è riuscita a riagganciare la connazionale e ha chiuso con un ritardo pesantissimo, 1’43” e a completare un podio tutto iridato è arrivata la campionessa mondiale junior Mona Mitterwallner, l’austriaca della Trek Vaude, a 2’04”. Per la Frei quarta piazza a 2’44”, quinta l’altra svizzera Jolanda Neff (Trek) che a 3’14”, con i suoi 28 anni, sembrava esponente di un’altra Mtb.

In chiave italiana va sottolineata innanzitutto la partenza bruciante di Eva Lechner (Trinx), transitata terza alla fine del giro di lancio, ma poi finita appena 19esima a 7’34” appena dietro Greta Seiwald (Santa Cruz Fsa), così la migliore azzurra è stata ancora Chiara Teocchi (Trinity), che dopo il cambio di squadra (e l’elezione nel consiglio federale) sembra rinata. A Nalles ha chiuso ottava a 4’31” e questa sua sequenza di buoni risultati, se proseguita, potrebbe anche portarla a mettere in discussione la convocazione di Eva Lechner per Tokyo, anche se è chiaro che per l’altoatesina l’argento iridato 2020 vale più di un’ipoteca.

Decisamente affascinante anche la gara maschile, dove la qualità era eccezionale, con la prima sfida fra l’iridato francese Julien Sarrou (Specialized) e il numero 1 mondiale e campione europeo Nino Schurter (Scott Sram), senza dimenticare il brasiliano Henrique Avancini (Cannondale) che aveva trionfato la settimana prima a Capoliveri. Ne è venuta fuori una gara molto tattica, un po’ fuori dalle normali evoluzioni dei principali XC. Avancini ha provato subito a fare selezione, ma i big gli sono rimasti incollati e si è subito visto che non sarebbe stata una gara per italiani, con al passaggio dopo il giro di lancio Luca Braidot (Santa Cruz Fsa) come il migliore di loro al 14° posto. Al suono della campana erano davanti in 5 con il brasiliano un po’ discosto e mentre Schurter e Sarrou hanno iniziato a marcarsi in vista della volata, Mathias Fluckiger ne ha approfittato per una stoccata rivelatasi vincente. L’elvetico della Thomus RN Swiss Bike ha chiuso con 3” sul connazionale Schurter e 10” su Maxime Marotte (Santa Cruz Fsa), con Sarrou solo sesto a 29”. Il primo italiano è giunto 16°, Nadir Colledani (Mmr Factory) a 2’31” appena davanti a Braidot. Un po’ poco…

A risollevare le sorti italiche ci ha pensato Sara Cortinovis, alla sua terza affermazione nel circuito fra le junior, ma questa ha un peso ben maggiore rispetto alle prime due perché, essendo la gara appartenente alle Junior Series dell’Uci, ha richiamato quasi tutto il meglio della Mtb internazionale di categoria. La portacolori della Four Es all’inizio aveva accusato la partenza fulminante di alcune avversarie, ma lungo il percorso ha compiuto una serie di sorpassi entusiasmanti andando alla fine a vincere con 11” sulla tedesca Andrea Kravanja (Stevens Schubert) e 26” sull’altra tedesca Sina Van Thiel (RSC Auto Brosch Kemten). Una vittoria che fa davvero ben sperare per le gare titolate dei prossimi mesi, anche se sarà importante verificarne il valore negli ulteriori appuntamenti. Fra i pari età, prima piazza per il francese Adrien Boichis (Team Passion Vtt Venelles) con gli azzurri Filippo Agostinacchio (Scott Libarna) e Nicolas Milesi (Cicl.Trevigliese) rispettivamente quinto e sesto.

Nella foto Fluckiger credito foto comunicato Vitesse – foto in alto a sx credito comitato organizzatore