Spazio per gli scalatori

Mentre la stagione delle classiche sta entrando nel vivo, sono ormai chiari e alla luce del sole i percorsi dei grandi Giri. Il primo ad andare in scena sarà anche quello che per ultimo è stato presentato, il Giro d’Italia alla sua 104esima edizione, che prenderà il via l’8 maggio a Torino per affrontare 21 tappe con due cronometro e ben 8 arrivi in salita, con il Pordoi come Cima Coppi. Si comincerà subito con una prova contro il tempo nel capoluogo piemontese, alla quarta tappa primo arrivo in salita a Sestola, cima appenninica come anche Campo Felice alla nona tappa e per allora la classifica avrà già una sua connotazione. La Perugia-Montalcino, con parte del percorso della Strade Bianche sul pavé, potrebbe riservare sorprese, ma sarà l’arrivo sul Monte Zoncolan che darà una sentenza forse definitiva, anche se ci sarà ancora il tappone dolomitico con Pordoi, Fedaia, Giau e arrivo a Cortina. Ultime occasioni per gli scalatori sull’Alpe Mera, novità assoluta per la corsa rosa e l’Alpe Motta, fino alla cronometro finale di Milano il 30 maggio a completare i 3.450,4 km previsti. Un percorso estremamente divertente, per il quale già sono in tanti a candidarsi per la vittoria da Bernal a Evenepoel, da Nibali a Pinot.

Dal 26 giugno sarà la volta del Tour de France, che torna alla sua collocazione originale dopo i problemi dello scorso anno. Una Grande Boucle che strizza l’occhio agli scalatori e un percorso che grosso modo ricalca quello del Giro (va detto che è stato ufficializzato molto prima) con due cronometro, la prima a Laval di 27 km per la quinta tappa e per allora si saprà su chi puntare per la vittoria finale. Impressionante la settima frazione, che con 248 km è la più lunga del nuovo secolo. Il giorno dopo si sale a Le Grand Bornand, dove c’è sempre grande battaglia. Altra tappa di montagna la quindicesima con sconfinamento ad Andorra, ma nella 17esima tappa si scaleranno le mitiche vette pirenaiche, Peyresourde, Val Louron-Azet e i 16 km finali del Col du Portet. Il giorno dopo poi Tourmalet e Luz Ardiden, per gli scalatori ultima occasione per guadagnare prima della cronometro del sabato, 31 km a Saint Emilion, poi domenica 18 luglio la passerella degli Champs Elisées, a soli 6 giorni dalla gara olimpica, per un computo di 3.383 km complessivi.

A chiudere sarà come ormai vuole il calendario internazionale la Vuelta di Spagna, al via il 14 agosto, quindi molto più vicina al Tour il che potrebbe influire sulle presenze in gara. Si partirà con una cronometro a Burgos e si finirà con un’altra crono a Santiago de Compostela, 41,7 km in totale contro le lancette, ma come sempre la Vuelta si contraddistingue per le tante salite. Primo arrivo in vetta già alla terza tappa, sul Picon Blanco, poi alla settima il traguardo è al Balcon de Alicante. Prima settimana che si concluderà con il traguardo dell’Alto de Veletique. Durissime le frazioni con arrivo al Pico Villuercas, Lagos de Covadonga e Altu del Gamoniteiru, chiusura il 5 settembre per un totale di 3.336,1 km.

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