Ai Mondiali arriva il redde rationem

Il grande momento è arrivato: a fine gennaio a Ostenda il ciclocross vivrà il suo appuntamento più importante, i Campionati Mondiali quest’anno privati delle sfide junior per ridurre il numero di presenti. Si gareggerà a porte chiuse, senza pubblico, questo il prezzo pagato alla pandemia, ma già poterli effettuare è un grande risultato. Un’edizione imperniata sulla grande sfida fra il campione uscente Mathieu Van Der Poel e il plurivincitore belga Wout Van Aert (nella foto della homepage), una spanna superiori agli avversari come hanno dimostrato anche nelle ultime uscite internazionali.

L’ultimo weekend in tal senso è stato molto indicativo, acuendo la rivalità fra i due, retaggio non solo dell’attività nel ciclocross ma anche su strada e soprattutto offrendo molti spunti tecnici di grande interesse. Ad Hamme, nella tappa dell’X2O Badkamers Trofée, VDP ha messo in pratica la sua arma preferita, la progressione nelle prime fasi di gara che ha lasciato tutti gli avversari a distanza. Van Aert per l’ennesima volta ha pagato dazio a una partenza poco brillante, rimanendo invischiato in una serie di sorpassi mentre l’avversario produceva il suo forcing, col risultato di rimanere staccato senza più la possibilità di ricucire lo strappo.

A Overijse, nella tappa conclusiva della Coppa del Mondo, il belga ha fatto tesoro dell’errore partendo a tutta, con l’olandese alle costole. A fare la differenza sono stati gli episodi, sotto forma di una foratura che ha permesso a Van Aert di andare in fuga e di una caduta a un giro dalla fine che ha spento definitivamente la rimonta forsennata dell’iridato, arrivato ormai a soli 6” dal rivale. A Ostenda si giocherà la partita decisiva, quella più importante, con un pronostico che pende leggermente a favore di Van Der Poel, ma fondamentali si riveleranno le strategie di gara, in un contesto nel quale agli avversari non resta che lottare per il terzo posto, per il quale il maggior candidato appare il britannico Thomas Pidcock.

Fra le donne difficilmente il titolo sfuggirà all’Olanda, che anzi punta a monopolizzare il podio come ha fatto in pressoché tutti gli appuntamenti internazionali della stagione. Una stagione nella quale la stradista Lucinda Brand è stata quasi sempre la più brillante, ma con l’iridata in carica Ceylin Del Carmen Alvarado, prima sia ad Hamme che a Overijse, che sembra aver raggiunto il picco di forma al momento giusto. Unica “straniera” in grado di insidiare le arancioni è la giovane statunitense Clara Horsinger, vera rivelazione dell’anno.

L’Italia punta a una presenza dignitosa, soprattutto con le categorie Under 23. Sognare la medaglia è, per l’appunto, un sogno, servirebbe la gara della vita da parte di Francesca Baroni e Filippo Fontana, punte dello schieramento azzurro, mentre fra gli Elite l’obiettivo più reale per Eva Lechner e Gioele Bertolini può essere l’ingresso nella Top 10. Sarebbe per loro il modo migliore per proiettarsi verso la stagione della Mtb con all’orizzonte il rendez vous olimpico.

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