Vuelta a Evenepoel, analisi di un successo annunciato

Incoronando Remco Evenepoel, la Vuelta di Spagna completa la rivoluzione copernicana del ciclismo contemporaneo, ormai in mano a una nuova generazione di fenomeni: Hindley, Vingegaard e il 22enne belga portano a casa i tre grandi giri dimostrando che, considerando anche Pogacar (nel frattempo vincitore del GP di Montreal battendo allo sprint Van Aert) l’età media dei migliori al mondo è notevolmente ridotta. Chi sono stati però i migliori e i peggiori della corsa iberica?

LE PAGELLE SINGOLE: I PROMOSSI

Remco Evenepoel (BEL-Quick Step Alpha Vinyl): 8
Un voto, che forse può sembrare basso per il vincitore, ma la sua vittoria è frutto anche di coincidenze fortunate, come la caduta di Roglic. Evenepoel ha vinto nonostante abbia confermato qualche lacuna, come l’insofferenza verso le salite più lunghe e le discese. Da rivedere contro i migliori.

Enric Mas (ESP-Movistar): 6,5
La Vuelta è il suo pane, terzo podio nella corsa di casa, ma Mas ha confermato in questa occasione di essere un eccellente piazzato, una garanzia di punti per un team, ma non un vincente. Difficilmente lo si vede prendere l’iniziativa e questo alla fine pesa.

Juan Ayuso (ESP-Uae Team Emirates): 8
Discorso diverso per il giovanissimo talento iberico, che al suo primo grande giro si prende subito un podio con l’arroganza di chi corre senza remore. E’ un altro di quei talenti precocissimi di cui il ciclismo odierno è pieno e ci farà divertire molto.

Mads Pedersen (DEN-Trek Segafredo): 8
A tre anni di distanza dal titolo mondiale, il danese torna protagonista. Certo, ha potuto sfruttare anche l’assenza di qualche velocista nella seconda parte della Vuelta, ma Pedersen si è fatto trovare pronto. La maglia verde è un grande traguardo.

Richard Carapaz (ECU-INeos Grenadiers): 7,5
E’ vero, l’ecuadoriano era partito con ben altre ambizioni, ma ha saputo riciclarsi strada facendo rinunciando alla classifica per puntare alle tappe. Tre successi parziali e la maglia di miglior scalatore non sono cosa da poco, ha trovato lungo la Vuelta una gamba che al Giro non aveva.

LE PAGELLE SINGOLE: I BOCCIATI

Primoz Roglic (SLO-Jumbo Visma): 5
Si potrà anche dire che è sfortuna, ma sono ormai troppe le occasioni sfuggite allo sloveno per cadute. Qualche problema tecnico nella sua condotta di gara è evidente, paga la mancanza di quelle basi di coordinazione che si acquisiscono da piccoli.

Jai Hindley (AUS-Bora Hansgrohe) 5
Il 10° posto non può soddisfarlo: l’australiano era la pallida copia del campione ammirato al Giro, più simile all’anonimo corridore dello scorso anno. Le fatiche rosa non erano state recuperate, segno che qualcosa è stato sbagliato nella preparazione, vista anche la sua condizione migliorata nell’ultima settimana.

Mikel Landa (ESP-Bahrain Victorious): 4
Discorso simile, ma amplificato rispetto a quello di Hindley. Nella gara alla quale tiene di più, Landa è stato una mera comparsa, mai in evidenza, sofferente su ogni salita che dovrebbe essere il suo pane. Anche nel suo caso qualcosa è stato sbagliato nella programmazione.

Thibaut Pinot (FRA-Groupama FDJ): 4
Un paio di Top 10 giornaliere e nulla più. Il francese mette in archivio un altro grande giro da comparsa dopo il Tour deludente di luglio. Ormai Gaudu (nel frattempo quarto a Montreal) ha preso i gradi di capitano del team, per il 32enne di Lure sembra iniziata la parabola discendente.

Italia: 5
Mettiamo insieme tutti gli italiani, che tornano a casa a mani vuote come avvenuto al Tour de France. Qualche buona individualità e piazzamento con i giovani Battistella e Zambanini non possono bastare. In questo momento nel ciclismo siamo nazione di seconda se non addirittura terza fascia.

LE PAGELLE DELLE SQUADRE

Jumbo Visma: 5
Era la squadra oggettivamente più forte e l’ha dimostrato subito nella crono di Utrecht. Poi però è andata sfaldandosi, ha perso una pedina fondamentale come Kuss fino alla caduta e conseguente ritiro di Roglic, ennesimo capitolo da dimenticare.

AG2R Citroen Team: 6
La squadra a dir la verità non si è fatta molto vedere, ma ha colto più di quanto si era visto al Tour di casa, con un O’Connor decisamente migliore di quello presentatosi in Francia. La sua Top 10 può sembrare poco ma non è così.

Astana Qazaqstan Team: 7
La squadra kazaka ha corso davvero bene, trovando finalmente un Lopez molto brillante (forse il miglior scalatore della corsa) e un Battistella che, autore di due piazze d’onore, promette davvero bene. Peccato il ritiro anticipato di Lutsenko.

Bahrain Victorious: 6
Una sufficienza stiracchiata per la formazione che puntava molto su Landa, arrivato in Spagna senza più energie e Mader. I risultati migliori li hanno portati a casa due giovanissimi, il britannico Wright e il nostro Zambanini, i meno attesi alla vigilia.

Bora Hansgrohe: 7
Con i corridori a disposizione si poteva sicuramente fare meglio, ma Hindley era lontano parente della maglia rosa e Higuita non ha saputo mantenere fede alle promesse della vigilia. Restano però le due vittorie di Bennett, velocista rilanciato.

Cofidis: 6,5
Non era certo tra i team più in evidenza, ma porta a casa una vittoria importante con Jesus Herrada, autore anche di un altro podio. Ci si poteva attendere qualcosa di più da Coquard, rimasto troppo passivo.

EF Education EasyPost: 7
La sorpresa che non ti aspetti. La Vuelta del team è imperniata sull’impresa di Uran, vincitore a Tentudia e tornato dopo tempo immemore nella Top 10 di un grande giro. La squadra gli ha dato buon sostegno, anche se qualcosa di più ce la si poteva attendere da Carthy.

Groupama FDJ: 5
La squadra francese, imperniata su Pinot confermatosi in cattive condizioni com’era stato al Tour, non si è quasi mai vista, tanto che a conti fatti il migliore è stato Pacher, con un secondo posto e altri 3 ingressi in Top 10. Un po’ poco per un team alle porte di un grande rinnovamento.

Ineos Grenadiers: 7
Le due vittorie di Carapaz, in due delle tappe più dure spostano la bilancia in positivo, ma va detto anche che la squadra è stata sfortunata, avendo perso Sivakov che sembrava lanciato verso le posizioni alte di classifica. Grande prova di Rodriguez, giovane di cui si sentirà parlare.

Intermarché Wanty Gobert: 6
La squadra belga ha portato in Spagna tutti i suoi big di classifica, ma paradossalmente Pozzovivo e Hirt che venivano dal Giro avevano le pile più scariche di Meintjes, andato davvero vicino all’ingresso nei primi 10 com’aveva fatto al Tour.

Israel Premier Tech: 5
La squadra dei vecchietti, com’è ormai chiamata nell’ambiente, non aveva più grandi energie nel serbatoio. Woods ha mollato dopo due giorni, gli altri sono andati avanti un po’ per forza d’inerzia. Poco per un team che rischia la retrocessione dal WT.

Lotto Soudal: 5,5
Altra squadra che sta pensando soprattutto al futuro e a un profondo rinnovamento tramite i suoi talenti del team Development. In Spagna si è però ben distinto Filippo Conca, andato anche vicino a una vittoria. Il 21° posto nella cronosquadre però dice tutto…

Movistar Team: 7
E’ la gara più importante dell’anno per il team, l’ultima Vuelta di Sua Maestà Valverde. Mas è stato protagonista della gara e porta a casa una prestigiosa piazza d’onore, ma ha confermato di essere uno splendido piazzato e non un vincente.

Quick Step Alpha Vynil: 8
Il voto alla formazione del vincitore sarebbe stato più alto se il team avesse dato un pieno supporto a Evenepoel, trovatosi molto spesso da solo. L’infortunio a Alaphilippe è stato una mazzata, ma da Masnada e Devenyns era lecito attendersi di più.

Team BikeExchange: 6,5
Si puntava molto su Yates, ma il covid lo ha messo a terra quando sembrava pronto per attaccare le prime piazze di classifica. A risollevare il morale ci ha pensato l’australiano Groves, forse la vittoria più inattesa dell’intera corsa.

Team Dsm: 7
Si era già visto al Giro con due piazze d’onore, in Polonia aveva preso le misure vincendo una tappa e finendo secondo. In Spagna Arensman è decollato, con vittoria di tappa e Top 10 presa alla grande. L’olandese è un prospetto molto interessante, per corse a tappe e non solo.

Trek Segafredo: 8
Ha saputo sfruttare al meglio l’evoluzione della corsa che via via ha tolto di mezzo molti big. Così l’ex iridato Pedersen si è preso tre tappe e la classifica a punti. Inspiegabile invece la performance di Lopez, la sorpresa dell’ultimo Giro, che evidentemente non aveva recuperato.

Uae Team Emirates: 8
In assenza di Pogacar la squadra si è data un gran daffare e ha portato a casa una vittoria di tappa con Soler, protagonista a ripetizione per le tre settimane; il podio clamoroso di Ayuso; il solito ottimo Almeida in classifica. E’ mancato solo lo sprint di Ackermann e il bilancio sarebbe stato sontuoso.

Alpecin Deceuninck: 7,5
Si aspettava Merlier ed ecco che invece emerge l’australiano Vine, finora famoso per le sue imprese su Zwift, autore addirittura di due vittorie di tappa prima di ritirarsi sulle montagne finali. Buoni piazzamenti anche per Vermeersch e Meurisse.

Burgo BH: 6
Formazione professional chiamata per caratterizzare le prime fasi di tappa, la squadra iberica ha trovato in Oscar Cabedo un protagonista inatteso, tenutosi a galla al punto da finire 23° grazie a una grande costanza di rendimento.

Equipo Kern Pharma: 6
Dell’altra squadra iberica si è davvero sentito parlare poco, d’altro canto ormai cercare team che movimentino la corsa nelle fasi iniziali è inutile, le fughe fanno gola a tutti… Il migliore p stato José Felix Parra, appena dietro Cabedo in una lotta di categoria.

Euskaltel-Euskadi: 5
La formazione basca in passato è sempre riuscita a farsi notare nella principale corsa iberica, ma questa volta probabilmente il compito era davvero improbo. Qualche piccola soddisfazione solo per l’anziano Bizkarra, fra i migliori a Sierra Nevada.

Arkea Samsic: 6
Partita con un numero ristretto di effettivi e l’animo ancora segnato dalla squalifica imposta a Quintana dopo il Tour per problemi di doping, la squadra ha trovato comunque modo di farsi vedere con il giovane Guglielmi, spesso all’attacco e fra i migliori a Les Praeres.

LA CLASSIFICA GENERALE
1 Remco Evenepoel (BEL-Quick Step Alpha Vinyl)
2 Enric Mas (ESP-Movistar) a 2’05”
3 Juan Ayuso (ESP-Uae Team Emirates) a 5’08”
4 Miguel Angel Lopez (COL-Astana Qazaqstan Team) a 5’56”
5 Joao Almeida (POR-Uae Team Emirates) a 7’16”
6 Thymen Arensman (NED-Team Dsm) a 7’56”
7 Carlos Rodriguez (ESP-Ineos Grenadiers) a 7’57”
8 Ben O’Connor (AUS-AG2R Citroen Team) a 10’30”
9 Rigoberto Uran (COL-EF Education EasyPost) a 11’04”
10 Jai Hindley (AUS-Bora Hansgrohe) a 12’01”

I VINCITORI DI MAGLIA:
Maglia rossa (leader della classifica generale): Remco Evenepoel (BEL-Quick Step Alpha Vynyl)
Maglia verde (leader della classifica a punti): Mads Pedersen (DEN-Trek Segafredo)
Maglia a pois (leader della classifica scalatori): Richard Carapaz (ECU-Ineos Grenadiers)
Maglia bianca (leader della classifica dei giovani): Remco Evenepoel (BEL-Quick Step Alpha Vynyl)
Classifica a squadre: Uae Team Emirates

I VINCITORI DI TAPPA
Utrecht-Utrecht (23,2 km a cronometro a squadre): Jumbo Visma
‘s-Hertogenbosch-Utrecht (175,1 km): Sam Bennett (IRL-Bora Hansgrohe)
Breda-Breda (193,2 km): Sam Bennett (IRL-Bora Hansgrohe)
Vitoria-Gasteiz Laguardia (153,5 km): Primoz Roglic (SLO-Jumbo Visma)
Irun-Bilbao (187,2 km): Marc Soler Gimenez (ESP-Uae Team Emirates)
Bilbao-Ascension al Pico Jano, San Miguel de Aguayo (180 km): Jay Vine (AUS-Alpecin Deceuninck)
Camargo-Cistierna (190,1 km): Jesus Herrada Lopez (ESP-Cofidis)
La Pola Llaviana/Pola de Laviana-Collàu Fancuaya (154,5 km): Jay Vine (AUS-Alpecin Deceuninck)
Villaviciosa-Les Praeres, Nava (175,5 km): Louis Meintjes (RSA-Intermarché Wanty Gobert)
Elche-Alicante (31,1 km a cronometro): Remco Evenepoel (BEL-Quick Step Alpha Vynil)
ElPozo Alimentacion-Cabo de Gata (193 km): Kaden Groves (AUS-Team BikeExchange Jayco)
Salobrena-Penas Blancas, Estepona (195,5 km): Richard Carapaz (ECU-Ineos Grenadiers)
Ronda-Montilla (171 km): Mads Pedersen (DEN-Trek Segafredo)
Montoro-Sierra de la Pandera (160,3 km): Richard Carapaz (ECU-Ineos Grenadiers)
Martos-Sierra Nevada (148,1 km): Thymen Arensman (NED-Team Dsm)
Sanlucar de Barrameda-Tomares (188,9 km): Mads Pedersen (DEN-Trek Segafredo)
Aracena-Monastero de Tentudia (160 km): Rigoberto Uran (COL-EF Education EasyPost)
Trujillo-Alto del Piornal (191,7 km): Remco Evenepoel (BEL-Quick Step Alpha Vynil)
Talavera de la Reina-Talavera de la Reina (132,7 km): Mads Pedersen (DEN-Trek Segafredo)
Moralzarzal-Puerto de Navacerrada (175,5 km): Richard Carapaz (ECU-Ineos Grenadiers)
Las Rosas-Madrid (100,5 km): Juan Sebastian Molano (COL-Uae Team Emirates)

Credito foto homepage: sport service