Iserbyt domina ancora, ma sarà vero oro?

In questa strana e straricca stagione di Coppa del Mondo di ciclocross, alcune tappe sono riservate solo agli Elite, come è capitato nell’ultima domenica a Koksijde (BEL); nel tempio della sabbia. Cosa che ha spinto la nazionale italiana a scegliere altri lidi: sarebbe stato interessante vedere Bertolini e Dorigoni contro i big, ma in un’annata tesa verso i Mondiali americani che avranno un tema tecnico ben diverso, è stata una scelta comprensibile. Gara, quella maschile, dominata dai padroni di casa e soprattutto dalla bella versione di Eli Iserbyt, al suo quarto successo stagionale nella challenge, il quale questa volta è stato davvero bravo nella gestione tattica della prova, non facendosi spaventare né dalle azioni in salita di Aerts, né dal recupero vigoroso di Hermans nel penultimo giro, allungando nel finale grazie a una sapiente gestione delle forze. Iserbyt ha preceduto Sweeck di 4” e Aerts di 7”, di fatto ipotecando già la conquista del trofeo.

Il giorno prima Iserbyt aveva già messo in fila gli avversari nel Superprestige di Merksplas e anche in quest’altra challenge il comando è suo, anche se 3 e 4 punti rispettivamente su Hermans e Aerts non lo mettono certo al sicuro. La domanda è se il piccolo belga sarà così reattivo anche quando torneranno in gara i vari Van Der Poel, Van Aert e Pidcock, se riuscirà a restare competitivo o cederà già ai loro primi attacchi.

Il weekend femminile ha riportato in auge Annemarie Worst il che rappresenta una bella notizia per chi ama il ciclocross, era stato un peccato vedere l’olandese ai margini nelle prime uscite di stagione ed essere protagonista di una gara molto mesta agli Europei. A Koksijde, su un percorso che ama, la Worst ha inflitto una severa lezione alle avversarie, con 17” sulla Betsema e ben 37” sulla Brand, vincitrice il giorno prima del Superprestige. Se in Coppa la campionessa iridata e continentale ha un buon vantaggio sulla Betsema, unica a poterla impensierire, nel Superprestige la lotta è aperta con Brand, Betsema e Worst in appena 2 punti.

E gli italiani? In Coppa eravamo presenti solo fra le donne con la Lechner buona 11esima a 1’45” e l’Arzuffi due posizioni più giù. Il grosso era però presente a Hittnau, in una delle classiche del calendario svizzero e i risultati non sono mancati. E’ piaciuto soprattutto Gioele Bertolini (Selle Italia Guerciotti), battuto solamente allo sprint dal numero 1 locale Loris Rouiller, mentre il compagno di colori Dorigoni ha chiuso 7° a 1’18”. In campo femminile bel podio di Rebecca Gariboldi, terza a 43” dalla vincitrice elvetica Monique Halter, ma chi continua a entusiasmare è Federica Venturelli, quinta a 1’43” in un consesso di atlete ben più esperte. Potremmo davvero aver trovato un prospetto capace di riscrivere il ciclismo femminile italiano del futuro all’insegna della multidisciplina.

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