Come avevamo fatto la scorsa settimana a proposito dei migliori atleti e delle delusioni maggiori nella stagione ciclista che va a concludersi, vediamo ora di dare le pagelle alle varie squadre, del World Tour e non solo, che hanno arricchito un 2021 ciclistico davvero scoppiettante e che introduce a una stagione 2022 che promette di esserlo ancora di più.

AG2R CITROEN: Da una parte campioni ormai sul viale del tramonto come Jungels e Van Avermaet, dall’altra belle indicazioni da giovani come Champoussin, Cosnefroy e Vendrame, un’annata promettente. VOTO: 6,5

ASTANA PREMIER TECH: Guardando al passato è arrivato molto meno, ma Lutsenko ha raddrizzato la stagione nel finale, Battistella continua a crescere. Sono mancate le punte, Fugksang e Vlasov. VOTO: 5,5

BAHRAIN VICTORIOUS: Anche se Landa, il capitano, è stato deludente, il team è stato fra i protagonisti, vivendo giornate memorabili con Caruso, Colbrelli, Mader e Mohoric. Una stagione da incorniciare. VOTO: 8

BORA HANSGROHE: Il processo di trasformazione della squadra tedesca continua, sempre più orientata verso le prove a tappe. Sagan andrà via, intanto crescono nuove leve come Aleotti, ma va recuperato Kamna. VOTO: 6,5

COFIDIS: Guillaume Martin si conferma buon interprete dei grandi giri, Viviani ha portato a casa qualche classica non di primissimo piano, un po’ poco viste le aspettative del team. Servono nuovi talenti. VOTO: 6

DECEUNINCK QUICK STEP: Resta il riferimento assoluto per le classiche, ha vinto tantissimo e ha il campione del mondo. L’unica pecca è la gestione di Evenepoel, sulla quale c’è molto da lavorare. VOTO: 8,5

EF EDUCATION NIPPO: Un’annata sfortunata per Bettiol compensata da qualche buon risultato di Bissegger, Carthy, Cort Nielsen, Higuita, mentre Uran sembra ormai in parabola discendente. VOTO: 5,5

GROUPAMA-FDJ: Gaudu continua a rimanere un’eterna promessa, Pinot ha vissuto un’annata anonima, ma la squadra ha compensato con gli squilli di Kung, Demare, Madouas, strappando una sufficienza striminzita. VOTO: 6

INEOS GRENADIERS: Il trionfo di Bernal al Giro e Carapaz alle Olimpiadi, dall’altra parte il tramonto di Thomas, la gestione di Ganna e un peso specifico ridotto. Il team britannico è in vista di un profondo restyling, puntando su Pidcock e non solo.
VOTO: 7

INTERMARCHE’ WANTY GOBERT: La prima stagione nella massima serie è stata un crescendo di emozioni, fino a una Vuelta da protagonista assoluta con Eiking e Taaramae. Tanti i protagonisti. VOTO: 7,5

ISRAEL START-UP NATION: Se Froome non ha dato segni della sua presenza, la squadra si è ben distinta soprattutto grazie a De Marchi (miglior annata a 35 anni) e Woods. Team promettente. VOTO: 6,5

JUMBO VISMA: Un’altra grande annata, anche se non tutto è andato benissimo. La caduta di Roglic al Tour è stata pagata cara, poi Tokyo e Vuelta hanno rimesso tutto a posto. Intanto cresce Vingegaard. VOTO: 8

LOTTO SOUDAL: Una stagione decisamente mediocre per il team belga, che ha bisogno di una vera rivoluzione. Le volate di Ewan non possono bastare, manca un leader in prospettiva. VOTO: 5

MOVISTAR: Resta il problema di sempre, troppi capitani e alla fine succedono casi come la ribellione di Miguel Angel Lopez alla Vuelta. Mas però sembra ormai maturo per grandi traguardi. VOTO: 5

TEAM BIKEXCHANGE: Matthews e Yates hanno raccolto molto meno di quanto atteso. Anche qui servirebbe qualche investimento mirato su giovani in prospettiva. VOTO: 5

TEAM DSM: Una vera sorpresa, soprattutto per il piglio e la combattività messi in mostra sempre. E’ mancato un po’ Hindley che avrebbe dovuto essere il leader, ma il materiale di qualità abbonda. VOTO: 7

QHUBEKA ASSOS: I problemi societari, con cambi di sponsor in corsa e stipendi non pagati, si sono riflessi anche sull’andamento dei corridori. Nizzolo ha provato a tenere la barca in rotta. VOTO: 5

TREK SEGAFREDO: La Sanremo di Stuyven e il Giro di Sicilia di Nibali sono i momenti salienti di una stagione opaca, non all’altezza delle aspettative. Si punterà maggiormente sui giovani. VOTO: 5,5

UAE TEAM EMIRATES: Quando hai Pogacar che vince tutto, il bilancio è più che attivo, anche se Trentin è stato molto sfortunato e Hirschi non ha convinto al suo primo anno. Serve un’alternativa vera allo sloveno. VOTO: 8

Fra le Professional vanno sottolineate la buonissima stagione della Alpecin Fenix (7,5) a dispetto di un impiego a tempo per Van Der Poel, la sempre più promettente Uno-X (7) che altro non è se non il serbatoio di talenti norvegese, e in casa italiana la crescita esponenziale dell’Eolo Kometa (7) con Fortunato come leader e buone cose da Androni Giocattoli (6) e Bardiani CSF Faizané (6,5) dove sta maturando Filippo Zana, corridore di elevate doti anche per le corse a tappe.

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