La Vuelta di Spagna è ormai un feudo di Primoz Roglic. Lo sloveno in terra iberica fa il bello e il cattivo tempo: per nulla spaventato dalla fuga bidone che aveva proiettato in testa il norvegese Odd Christian Eiking (che ha comunque retto più di quanto ci si aspettasse), Roglic ha imposto la sua legge nell’ultima settimana, conquistando nel complesso ben 4 tappe equamente distribuite fra cronometro e frazioni di alta montagna, chiudendo con distacchi abissali sui rivali. L’olimpionico, che sembrava uscito con le ossa rotte dal Tour, vittima di una caduta con conseguente ritiro, ha vissuto un’estate da re, tra Olimpiadi e Vuelta che lo riporta al centro dell’attenzione, unico esponente della vecchia guardia a tenere testa ai giovani.

Gli avversari di Roglic si sono sciolti come neve al sole: Egan Bernal non ha mai trovato la condizione dell’ultimo Giro, ma quantomeno gli va dato atto di averci provato, anche se è ormai evidente come il colombiano sia un meccanismo molto delicato. La Movistar ha a lungo sognato di essere l’unica alternativa allo sloveno, ma mentre Enric Mas ha confermato di essere un ottimo piazzato, Miguel Angel Lopez prima ha colto una vittoria di grande prestigio all’Altu d’El Gamoniteiru (montagna impressionante che speriamo diventi presenza costante alla Vuelta), poi ha vissuto una terribile crisi, psicologica prima che fisica, il giorno dopo finendo per ritirarsi e lasciando interdetti tutti gli appassionati.

In questa Vuelta tanti hanno però avuto modo di mettersi in luce: dai plurivincitori (se per Jakobsen e Philipsen era scontato grazie alle volate, Storer e Cort Nielsen sono davvero due rivelazioni a questi livelli), a Jack Haig, che ha brillantemente pilotato la Bahrain Victorious (dietro l’esperta supervisione di Caruso) fino a salire sul podio finale, da Champoussin ennesimo prodotto del ciclismo francese in decisa crescita a team come Dsm e Intermarché che hanno saputo prendersi la ribalta a dispetto delle solite note, Ineos Grenadiers in testa, tradita dalle sue punte.

Una Vuelta che si è colorata anche d’azzurro. E’ vero, in classifica non ci sono italiani nei primi 10 e le vittorie di tappa sono ridotte a quella di Caruso all’Alto de Velenique, ma non si possono dimenticare i tanti piazzamenti di Dainese, che continua a crescere e promettere tantissimo e Trentin, che ha affinato la gamba per gli Europei del fine settimana a Trento, casa sua, dove con Colbrelli proverà ad allungare la striscia azzurra di successi continentali in una prova mai così tanto attesa.

CLASSIFICA FINALE

1 Primoz Roglic (SLO-Team Jumbo Visma)
2 Enric Mas (ESP-Movistar) a 4’42”
3 Jack Haig (AUS-Bahrain Victorious) a 7’40”
4 Adam Yates (GBR-Ineos Grenadiers) a 9’06”
5 Gino Mader (SUI-Bahrain Victorious) a 11’33”

VINCITORI DI MAGLIE

Maglia rossa (leader della classifica): Primoz Roglic (SLO-Team Jumbo Visma)
Maglia a pois (leader della classifica dei GPM): Michael Storer (AUS-Team DSM)
Maglia verde (leader della classifica a punti: Fabio Jakobsen (NED-Deceuninck Quick Step)
Maglia bianca (leader della classifica dei giovani): Gino Mader (SUI-Bahrain Victorious)
Classifica a squadre: Bahrain Victorious

VINCITORI DI TAPPA

Burgos-Burgos (8 km a cronometro): Primoz Roglic (SLO-Team Jumbo Visma)
Caleruega-Burgos (169,5 km): Jasper Philipsen (BEL-Alpecin Fenix)
Santo Domingo de Silos-Picon Blanco (203 km): Rein Taaramae (EST-Intermarché Wanty Gobert)
El Burgo de Osma-Molina de Aragon (163,6 km): Fabio Jakobsen (NED-Deceuninck Quick Step)
Tarancon-Albacete (184,4 km): Jasper Philipsen (BEL-Alpecin Fenix)
Requena-Alto de la Montana de Cullera (159 km): Magnus Cort Nielsen (DEN-EF Education Nippo)
Gandìa-Balcon de Alicante (152 km): MNichael Storer (AUS-Team DSM)
Santa Pola-La Manga del Mar Menor (163,3 km): Fabio Jakobsen (NED-Deceuninck Quick Step)
Puerto Lumbreras-Alto de Velefique (187,8 km): Damiano Caruso (ITA-Bahrain Victorious)
Roquetas de Mar-Rincon de la Victoria (190,2 km): Michael Storer (AUS-Team DSM)
Antequera-Alto Valdepenas de Jaen (131,6 km): Primoz Roglic (SLO-Team Jumbo Visma)
Jaen-Cordoba (166,7 km): Magnus Cort Nielsen (DEN-EF Education Nippo)
Belmez-Villanueva de la Serena (197,2 km): Florian Senechal (FRA-Deceuninck Quick Step)
Don Benito-Pico Viluercas (159,7 km): Romain Bardet (FRA-Team DSM)
Navalmoral de la Mata-El Barraco (193,4 km): Rafal majka (POL-UAE Team Emirates)
Laredo-Santa Cruz de Bezana (170,8 km): Fabio Jakobsen (NED-Deceuninck Quick Step)
Unquera-Lagos de Covadonga (181,6 km): Primoz Roglic (SLO-Team Jumbo Visma)
Salas-Altu d’El Gamoniteiru (159,2 km): Miguel Angel Lopez Moreno (COL-Movistar)
Tapia-Monforte de Lemos (187,8 km): Magnus Cort Nielsen (DEN-EF Education Nippo)
Sanxenxo-Mos, Castro de Herville (173,6 km): Clement Champoussin (FRA-AG2R Citroen)
Padron-Santiago de Composteola (33,7 km a cronometro): Primoz Roglic (SLO-Team Jumbo Visma)