La superiorità dei reduci dal Tour

Un dato che già era emerso nella prova su strada a Tokyo 2020 è ormai acclarato: chi esce dal Tour de France ha in questo periodo una marcia in più. Lo ha sancito anche la Clasica de San Sebastian, la principale prova in linea spagnola, valida per il World Tour. Una gara forzatamente disertata dalla maggior parte dei reduci dall’Olimpiade e questo ha favorito lo sviluppo di una gara senza controllo, nella quale si è sviluppata una fuga decisiva a quattro risolta in favore dell’americano Neilson Powless (EF Education First) che aveva chiuso la Grande Boucle, corsa al servizio di Rigoberto Uran, al settimo posto nella classifica dei giovani.

Powless ha preceduto lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain Victorious) che in Francia aveva vinto due tappe e il danese Mikkel Honore (Deceuninck Quick Step) spesso in fuga sulle strade francesi. Bellissima prova anche per Lorenzo Rota (Intermarché Wanty Gobert), che nel finale aveva dovuto lasciar andar via gli avversari ma che ha comunque chiuso quarto a 30”. Anche lui come i primi tre veniva dalla corsa transalpina, quinto Alessandro Covi (Uae Team Emirates) a 1’04”.

Covi è stato autore di un grande weekend: dopo la prestazione in terra basca, è giunto 7° anche nel successivo Circuito di Gexto, gara dominata dai colori italiani, dove il campione europeo Giacomo Nizzolo (Qhubeka Nexthash) dopo la piazza d’onore dello scorso anno è riuscito a prevalere nella volata a tre con Giovanni Aleotti (Bora Hansgrohe), uno dei giovani più in forma in quest’estate e l’ambizioso colombiano Santiago Buitrago (Bahrain Victorious). Da notare il sesto posto di Giulio Ciccone (Trek Segafredo) che fa il paio con il nono di Gianni Moscon (Ineos Grenadiers) del giorno prima a San Sebastian: i reduci da Tokyo hanno una buona gamba.

Sempre in Spagna si è svolta un’altra classica, la Vuelta castilla y Leon dove si è rivisto ad alti livelli uno dei giovani più promettenti della nuova nidiata azzurra, Stefano Oldani (Lotto Soudal) che ha chiuso al posto d’onore a 44” dal vincitore, il francese Matis Louvel (Arkea Samsic), terzo un uruguayano, Mauricio Moreira (Efapel) a 1’25”.

La prova belga Heyln Vastgaed Heistse Pijl ha avuto una particolarità: è stata la prima volta che Fabio Jakobsen (Deceuninck Quick Step) e Dylan Groenewegen (Jumbo Visma) si sono ritrovati di fronte a un anno di distanza dal terribile scontro al Giro di Polonia, che portò il primo a trascorrere più giorni in coma e a subire svariati interventi dopo le fratture al viso. Nessun contatto diretto fra i due, ora in causa: Jakobsen si è ritirato, Groenewegen ha chiuso nelle retrovie nella gara vinta dall’olandese suo compagno di colori Pascal Eenkhoorn allo sprint sul campione belga della crono Yves Lampaerts (Deceuninck Quick Step). Ci saranno altre occasioni per provare a ricomporre la situazione.

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