Van Aert-Pidcock, sfida da 6 millimetri

Ci sono voluti 10 minuti buoni per sapere come fosse finita l’Amstel Gold Race, la classica olandese che ha aperto la seconda parte del periodo delle prove del Nord. Il fotofinish fra Van Aert e Pidcock è stato visto e rivisto, riuscire a capire chi era transitato prima sul traguardo è stato complicato, alla fine per 6 millimetri la vittoria è stata data al belga, che riesce così in un’accoppiata abbastanza rara, unire nello stesso anno Gand-Wevelgem e Amstel, due gare tecnicamente molto diverse. Podio per il tedesco Schachmann che faceva parte del terzetto in fuga.

La prova olandese, piuttosto noiosa fino a una quarantina di km dalla conclusione e poi esplosa sotto i colpi di Alaphilippe prima e Pidcock poi, con quest’ultimo che ha confermato l’ingresso tra i grandi. Solo 4 giorni prima, il ragazzino britannico della Ineos Grenadiers aveva beffato Van Aert sul traguardo della Freccia del Brabante, battendolo proprio sul suo punto forte, la volata. In Olanda c’è stata la rivincita, il belga ha impostato lo sprint sulla potenza ma solo il fotofinish ha potuto premiarlo. Onore al campione della Jumbo-Visma, ma è impressionante quel che sta facendo, al suo primo anno da pro, il britannico, che appare come un Alaphilippe più completo e che, dopo le Olimpiadi di Mtb, si metterà alla prova anche in un grande giro, (alla Vuelta), siamo sicuri con grandi prospettive.

Il periodo delle classiche si avvia alla sua conclusione con un bilancio che, in chiave italiana, è decisamente carente. Finora l’unico che veramente ha provato a far saltare il banco è stato Matteo Trentin (Uae Team Emirates), ammirevole alla Freccia del Brabante dove ha tentato il colpo risolutivo nel finale, venendo raggiunto da Pidcock e Van Aert e cedendo nello sprint conclusivo (le volate ristrette non sono proprio il suo forte guardando alla sua carriera), ma nel vivo della corsa anche all’Amstel, dove un po’ per caso si è ritrovato settimo Kristian Sbaragli (Alpecin Fenix), autore di una bella volata nel gruppetto inseguitore del trio di testa. Un po’ poco, la conferma che, finché non emergerà una nuova generazione di talenti, dal ciclismo italiano c’è poco da attendersi.

Il periodo delle classiche si avvia alla sua conclusione con le due prove del cantone francofono, la Freccia Vallone di mercoledì e la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica, la “course des italiens” viste le tante vittorie nostrane. Non ci saranno né Van Der Poel né Van Aert, Pidcock dovrebbe prendere parte solo alla prima, chi punta forte le sue fiche sulle due gare è il campione del mondo Alaphilippe, che però sembra avere le polveri bagnate, ma attenzione anche a un vecchietto come Alejandro Valverde, che nelle sue gare preferite sente sempre l’odore del sangue…

Credito foto: cyclingnews.com