Stagione Mtb partita, con vecchi vizi…

La stagione della mountain bike inizia a prendere corpo, ma dal movimento arriva qualche segnale non propriamente positivo. Siamo infatti tornati nell’epoca degli annullamenti: non c’entra nulla la pandemia o le restrizioni sanitarie, il problema è di più vecchia data e deriva dalla mancanza di permessi. Da una parte i proprietari terrieri sono sempre più restii a concedere il passaggio, dall’altra le amministrazioni comunali, per non trovarsi immerse in beghe fra gli stessi e le associazioni ambientaliste, preferiscono negare le autorizzazioni a prescindere. Ecco così che due classiche come la GF del Castello di Monteriggioni e la Marathon dei Monti Aurunci, entrambe di grande tradizione, spariscono improvvisamente dal calendario a pochi giorni dalla loro effettuazione. Se per Monteriggioni si sta provando a recuperarla a fine stagione su un altro percorso meno “invasivo”, per la prova di Fondi non c’è nulla da fare e sinceramente è una perdita pesante e dolorosa.

Dal punto di vista agonistico il dato che emerge però è una certa ripresa nel numero di presenze: da inizio stagione ben 13 prove hanno superato quota 300 arrivati, il che significa che la voglia di gareggiare offroad torna a caratterizzare il movimento ciclistico italiano. Un fermento che pervade tutto il Paese, considerando gli alti numeri registrati anche in Sicilia e Sardegna. Bisogna solamente dare modo per esprimersi, un messaggio che dovrebbe arrivare in maniera forte alle orecchie di chi gestisce il nostro territorio.

Da notare il fatto che, su 23 gare, nessuno è riuscito ad alzare le braccia al cielo più di una volta, non così fra le donne dove mentre Chiara Tassinari colleziona successi nelle prove romagnole, spicca un nome emergente come quello della lituana Greta Karasiovaite, che sulle orme della connazionale Katazina Sosna (ancora prima alla Rampichiana) comincia ad affacciarsi spesso sul gradino più alto del podio.

LE GARE DI FEBBRAIO-MARZO

Credito foto: organizzatori