Nel Mondiale di Pidcock, l’Italia ritrova il sorriso

La rassegna iridata di ciclocross a Fayetteville ha regalato due giorni di grandi sfide. Se la maggior parte dei pronostici è stata centrata, le sorprese non sono mancate e fra queste si può inserire anche il bronzo conquistato da Silvia Persico, autrice di una gara capolavoro fra le Elite. L’azzurra è stata bravissima a saper cogliere l’occasione presentatagli innanzitutto dall’assenza di due olandesi di peso come Betsema e Worst, assenti a causa del Covid, e poi dall’evoluzione di una gara che ha saputo interpretare a meraviglia.

Quando nel secondo giro Vos e Brand si sono involate verso la sfida da tutti annunciata, la Persico è stata eccezionale nel prendere la ruota della Alvarado, scavando fra loro e le altre un solco rivelatosi incolmabile. L’azzurra ha sempre tirato l’inseguimento, ma la Alvarado non ha potuto approfittare degli sforzi dell’avversaria, complice un incidente meccanico nell’ultimo giro. Per la campionessa tricolore questo bronzo rappresenta tantissimo e potrà esaltarla anche nella stagione su strada, la prima che andrà ad affrontare con obiettivi ben precisi e non solo per preparare l’inverno.

Il titolo è andato alla Vos che ha così strappato di dosso la maglia iridata alla Brand impedendole anche di conquistare il Grande Slam. E’ vero che la Brand aveva vinto tutto, ma si sapeva che la sua rivale non solo era in una forma migliore, ma anche più avvezza al percorso dell’Arkansas come aveva dimostrato nella tappa di Coppa del Mondo in settembre. Per la Vos è l’ottava vittoria iridata nel ciclocross, la 12esima conteggiando anche strada e pista, ulteriore sigillo a una carriera da superstar.

A chiudere la rassegna iridata è stata la gara Elite maschile dove tutti attendevano l’acuto di Thomas Pidcock e il britannico non si è fatto attendere. La sua condotta di gara è stata esemplare, in attesa nel primo terzo quando il Belgio ha provato in tutti i modi a metterlo in difficoltà insieme alla sorprendente Francia, per poi piazzare la stoccata vincente su un piccolo strappo nel quarto giro, quando il suo rivale Iserbyt si è fatto cogliere impreparato. Il britannico è così volato via, agli altri non è rimasto che lottare per la piazza d’onore andata al campione europeo, l’olandese Van Der Haar davanti a un Iserbyt troppo timido e diverso da quello che aveva dominato a Hoogerheide solo una settimana prima.

Pidcock, oltre ad aver scritto la storia vincendo la prima medaglia d’oro britannica nella gara Elite, continua a collezionare medaglie d’oro (questa è l’ottava considerando cross, mtb e strada fra Mondiali e Olimpiadi) e ora si proietta verso una stagione su strada da protagonista, dove il terribile incidente occorso a Egan Bernal potrebbe anche dargli nuovi spazi in casa Ineos Grenadiers.

Per l’Italia, oltre al bronzo della Persico, è arrivata anche la vittoria nella novità del Team Relay, inserita alla vigilia della rassegna iridata e non valida per l’attribuzione dei titoli, ma pur sempre importante soprattutto per come è stata condotta la gara. La spedizione negli Usa è stata altamente positiva, anche a dispetto delle assenze forzate per Covid ed è stata anche gestita molto lucidamente: aver portato i due ragazzi Paletti e Corvi a Fayetteville appena liberati dalle pastoie burocratiche legate al Covid, non poteva consentire loro di lottare per il podio (cosa che in condizioni normali sarebbe stata possibile), ma ha permesso loro di capire che cosa significa far parte di un gruppo, che Pontoni sta trasformando in performante.

CAMPIONATI MONDIALI CICLOCROSS

Uomini

Elite: 1 Tom Pidcock (GBR), 2 Lars Van Der Haar (NED) a 30”, 3 Eli Iserbyt (BEL) a 32”

U23: 1 Joran Wyseure (BEL); 2 Emiel Verstrynge (BEL) a 13”, 3 Thibau Nys (BEL) a 33”.
Italiani: 13 Samuele Leone a 2’10”, 18 Davide Toneatti a 2’55”

Juniores: 1 Jan Christen (SUI), 2 Aaron Dockx (BEL) a 1”, 3 Nathan Smith (GBR) a 1”

Donne

Elite: 1 Marianne Vos (NED), 2 Lucinda Brand (NED) a 1”, 3 Silvia Persico (ITA) a 51”.
Altre italiane: 14 Eva Lechner a 2’48”

U23: 1 Puck Pieterse (NED), 2 Shirin Van Anrooij (NED), 3 Fem Van Empel (NED) a 12”.
Italiane: 16 Lucia Bramati a 5’16”

Juniores: 1 Zoe Backstedt (GBR), 2 Leonie Bentveld (NED) a 32”, 3 Lauren Molengraaf (NED) a 57”.
Italiane: 5 Federica Venturelli a 1’09”, 16 Valentina Corvi a 4’03”

Team Relay (non valido per il titolo mondiale):
1 Italia (Samuele Leone, Silvia Persico, Lucia Bramati, Davide Toneatti),
2 Usa sq.A (Eric Brunner, Katie Clouse, Clara Honsinger, Scott Funston) a 7”,
3 Belgio (Daan Soete, Kiona Crabbé, Alicia Franck, Niels Vandeputte) a 16”

Crediti foto: Cyclingnews.com – federciclismo.it