La scadenza mondiale si avvicina e le varie nazionali prendono le misure. La gara di Coppa del Mondo di Flamanville, in Francia, va presa con le molle per i suoi risultati perché non senza sorpresa l’Olanda ha deciso di “mettere a bagnomaria” i suoi nazionali delle categorie elite: niente Van Der Haar al maschile né le varie Brand, Vos, Alvarado, Worst al femminile. Chiaramente questo ha inciso sull’andamento delle prove, ma ha anche dato alcuni segnali importanti.

La gara più attesa, quella Elite maschile, ha visto l’incontrastato dominio del vincitore assoluto della challenge, Eli Iserbyt. Un unico scatto è stato necessario al belga per chiudere i conti, nel terzo degli 8 giri previsti, poi il suo vantaggio è andato aumentando fino a superare il minuto di vantaggio, mostrando una superiorità che finora era stata appannaggio solo di Van Aert, che la sua stagione di ciclocross l’ha già conclusa. Guardando la gara però c’è da chiedersi dove finiscano i meriti di Iserbyt e inizino i demeriti degli avversari, come Aerts e Vanthourenhout, finiti alle sue spalle e apparsi la brutta copia di se stessi.

Calo di condizione o pretattica? Difficile a dirsi, Iserbyt intanto, che poco aveva convinto nelle ultime prestazioni, ha sostenuto una prova solida, che lo rilancia come serio candidato all’oro mondiale. Bisogna anche dire che i suoi avversari principali non c ‘erano, infatti oltre al campione europeo Van der Haar era assente anche Thomas Pidcock, che si sta preparando su strada pensando un po’ al Mondiale di Fayetteville, un po’ a quello che lo attende nella sua seconda stagione da pro.

La gara femminile è stata decisamente più interessante, proponendo in assenza delle big (a proposito: per la Brand è arrivata la matematica certezza della conquista del trofeo di cristallo) una bella battaglia fra i migliori prospetti arancioni, con sprint finale favorevole a Fem Van Empel su Puck Pieterse, due ventenni che nella categoria minore si giocheranno il titolo in terra americana. Battuta nettamente l’ungherese Kata Blanka Vas, sulla quale però c’è da scommettere in vista dei Mondiali, soprattutto se opterà per la gara Under 23. In casa italiana merita considerazione il 5° posto di Silvia Persico, suo miglior piazzamento di sempre, a 1’33” dalla vetta e bene si è comportata anche Eva Lechner, ottava a 2’00”.

Le cose migliori in chiave azzurra sono arrivate dagli juniores, a conferma che sarà questa la categoria dove davvero potremo giocarci qualcosa al tavolo iridato. Nella gara femminile assente la dominatrice Zoe Backstedt (GBR), l’olandese Leonie Bentveld ha chiuso con appena 3” su Valentina Corvi e la sensazione, guardando anche il resto della stagione, è che l’azzurra possa rispettare le gerarchie abbastanza stabilizzate provando a conquistare un bronzo che coronerebbe la sua splendida annata, ma molto è piaciuta anche Federica Venturelli, quinta a 1’12”. Torna su un podio internazionale anche Luca Paletti, terzo nella gara maschile a 1’19” dall’olandese David Haverdings, uno dei candidati più solidi dell’intera rassegna iridata, e va registrata anche la prima Top 10 di Tommaso Cafueri, a 2’13” dal vincitore. Nel prossimo weekend tappe di H2O Trofée e Coppa in Olanda, ma è improbabile che l’Italia partecipi, concentrando già le sue energie per la trasferta oltreAtlantico.

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