Questo è un anno strano, ben diverso da ogni anno olimpico. Siamo abituati a Giochi che chiudono in pratica la stagione di vertice, ad anni postolimpici piuttosto tranquilli, questa volta invece è tutto concentrato e appena messa da parte la rassegna di Tokyo, subito si è ripartiti, destinazione Novi Sad (SRB) per la rassegna continentale in attesa di quella mondiale in Val di Sole, in programma questa settimana. Occasione di conferme, di rivincite, di riscatto per chi non c’era, anche se a dire il vero è evidente l’asimmetria fra le tre rassegne, data soprattutto dall’assenza dei “multidisciplinari” che hanno rivoluzionato il mondo delle ruote grasse.

In terra serba la gara europea Open ha riconfermato in maglia continentale lo svizzero Lars Forster, che ha ben sfruttato il lavoro della sua squadra: la Svizzera si conferma riferimento assoluto della Mtb, anche in assenza di Fluckiger e Schurter tenuti a riposo per i Mondiali, per questo la sconfitta di Tokyo contro lo scatenato Pidcock fa ancora male. Argento alla Danimarca con Sebastian Carstensen Fini e bronzo ancora elvetico per merito di Filippo Colombo. Luca Braidot è stato autore di una prova coraggiosa, arrivando anche a guidare la gara nel giro conclusivo, ma alla fine gli è mancata un po’ di benzina e ha chiuso 7° a 21”. Ben più lontani Nadir Colledani, 21° a 2’33” e Daniele Braidot, 38° a 7’32”.

Un “brodino” continentale anche per la francese Pauline Ferrand Prevot, una delle grandi sconfitte di Tokyo: anche la campionessa mondiale francese conferma la sua maglia continentale, dominando nella seconda parte di gara e finendo davanti alle due olandesi Anne Terpstra e Anne Tauber. Prestazione discreta per le azzurre Martina Berta, 13esima a 4’07” e Greta Seiwald, 19esima a 5’40”, ma è chiaro che, soprattutto nel caso della prima, le prospettive fino a poche stagioni fa erano ben diverse. Va detto però che la trasferta serba è stata nel complesso molto positiva per i colori azzurri considerando che il medagliere conta 2 ori, grazie alla staffetta che resta sempre un fiore all’occhiello della Mtb italiana e a Gaia Tormena, la più forte nell’Eliminator, e 2 argenti con Juri Zanotti fra gli Under 23 e Sara Cortinovis fra le junior e proprio questi risultati rappresentano una forte iniezione di fiducia, anche se il difficile comincia ora e riguarda soprattutto permettere a questi ragazzi (senza dimenticare ad esempio Marika Tovo, quinta fra le U23) di passare di categoria continuando a crescere. Non è facile, ma solo così si emerge quando le gare contano davvero.

PODI CONTINENTALI

Uomini

Elite: Lars Forster (SUI), Sebastian Carstensen Fini (DEN) a 3”, Filippo Colombo (SUI) a 4”

U23: Joel Roth (SUI), Juri Zanotti (ITA) a 1”, David List (GER) a 2”

Junior: Oleksandr Hudyma (UKR), Roman Holzer (SUI) a 37”, Alexandre Martins (FRA) a 54”

Eliminator: Jeroen Van Eck (NED), Lorenzo Serres (FRA), Joel Burman (SWE)

Donne

Elite: Pauline Ferrand Prevot (FRA), Anne Terpstra (NED) a 1’16”, Anne Tauber (NED) a 1’36”

U23: Mona Mitterwallner (AUT), Puck Pieterse (NED) a 1’00”, Ronja Eibl (GER) a 1’37”

Junior: Line Burquier (FRA), Sara Cortinovis (ITA) a 15”, Lea Huber (SUI) a 57”

Eliminator: Gaia Tormena (ITA); Fem Van Empel (NED); Iryna Popova (UKR)

Team Relay: Italia (Luca Braidot, Filippo Agostinacchio, Martina Berta, Sara Cortinovis, Marika Tovo, Juri Zanotti), Svizzera (Vital Albin, Nils Aebersold, Alessandra Keller, Jacqueline Schneebeli, Lea Huber, Alexandre Balmer) a 18”, Germania (Leon Kaiser, Lars Grater, Nina Benz, Finja Lipp, Ronja Eibl, Niklas Schehl) a 34”

foto Team Relay credito Federciclismo

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