Sarà un affare sloveno?

Le squadre stanno accorrendo a Brest dove sabato prenderà il via l’edizione 108 del Tour de France. Fino all’11 luglio sarà una sarabanda di emozioni, anche se per la prima volta rispetto al recente passato il copione sembra già scritto in anticipo, con due favoriti a sfidarsi a viso aperto, oltretutto appartenenti alla stessa nazione! Il campione uscente Tadej Pogacar e Primoz Roglic, superato nel 2020 a un tiro di schioppo dal sogno, partono nettamente sopra il resto del lotto, anche se il Tour ha insegnato che proprio su canovacci già scritti si può lavorare per cambiare il suo corso.

Il Pogacar di adesso è molto diverso da quello che trionfò a sorpresa lo scorso anno: praticamente non ha mai più fallito un appuntamento da allora, quest’anno ha collezionato tantissimi successi, al punto da mostrare una superiorità e una fame di vittorie che a qualcuno ha ricordato un certo Eddy Merckx. Rispetto al 2020, oltretutto, Pogacar sembra avere dalla sua anche una squadra più forte ed attrezzata, l’Uae Team Emirates con Majka, McNulty, Hirschi, Formolo potrà proteggerlo meglio nella prima parte del Tour, anche se l’incognita restano le grandi vette, dove lo sloveno rischia di essere solo contro vere armate come Ineos e Jumbo Visma.

Capitolo Roglic: il leader della Jumbo Visma si avvicina al Tour in maniera molto diversa rispetto al passato. Dopo la campagna delle Ardenne non ha corso più, pensando solo ad allenarsi. La squadra lo supporterà come sempre, ma è la conformazione della corsa, con due crono più “tradizionali” che sembra dargli quel qualcosa in più che ne fa per molti il vero favorito della Grande Boucle.

Gli altri non correranno certo per il terzo posto: la Ineos ad esempio ha sulla carta la squadra più forte, con Carapaz e Thomas che si spartiranno i gradi di capitano almeno all’inizio e tanti aiutanti che rischiano di formare un muro invalicabile nelle tappe decisive. Per vincere però servirà qualcosa in più, soprattutto a livello tattico, creare quell’invenzione come fu ad esempio l’azione di Froome al Giro 2019. Attenzione anche a Miguel Angel Lopez, sul quale la Movistar investe con una squadra mai così forte sulla carta in salita, ma il team spagnolo spesso si è sciolto come neve al sole alle prime difficoltà.

Sarà un Tour che vedrà gli italiani stare molto alla finestra: solo 9 i connazionali al via, con Nibali che presumibilmente affronterà solo parte della corsa per continuare nel suo percorso di crescita per la gara olimpica, con Colbrelli che vuole bagnare la sua fresca maglia tricolore con una vittoria di tappa, con Cattaneo che può far bene in classifica (ma parliamo di una presenza fra i primi 20 il che sarebbe già tanto). Sembriamo tornati al ciclismo degli anni Ottanta, concentrato sul Giro e nulla più…

Credito foto: eurosport