Una Pasqua davvero internazionale

E’ davvero particolare il fatto che, mentre il calendario delle Granfondo di Mtb è praticamente fermo, quello del cross country riesce ad andare avanti proponendo anche eventi di grande rilievo. Nel weekend di Pasqua si sono succeduti la Verona Mtb International e la tappa di Capoliveri degli Internazionali d’Italia. Iniziamo da quest’ultima, per il prestigio dei concorrenti in gara che ne ha fatto una corsa quasi al livello della Coppa del Mondo.

C’era grande curiosità per l’esordio stagionale del numero 1 assoluto Nino Schurter (Scott Sram) con la per lui insolita maglia di campione d’Europa, ma anche per la presenza di Henrique Avancini (Cannondale) (sotto all’arrivo) appena arrivato dal Brasile, uno dei pochi sportivi ad avere ricevuto il permesso di lasciare il Paese messo in ginocchio dalla pandemia. La sfida fra i due è stata appassionante sul bellissimo percorso elbano e ha evidenziato anche come la preparazione dei vari big sia ancora per forza di cose sommaria, soprattutto sul piano della resistenza. Dopo un’ora di gara infatti i due, che avevano condotto la prova insieme al francese Maxime Marotte (Santa Cruz Fsa) e agli italiani Mirko Tabacchi (Ktm Protek), Luca Braidot (Santa Cruz Fsa) e la sorpresa Andreas Emanuele Vittone (Ktm Protek) al primo anno U23, hanno mostrato un rallentamento frutto della fatica. Non da meno gli altri però, infatti le posizioni sono andate progressivamente rimodellandosi finché all’ultimo giro Avancini e Schurter si sono giocati la vittoria sulla mitica Rock Garden, l’adrenalinica discesa dove il brasiliano ha sfruttato al meglio la scelta d’imboccarla per primo, guadagnando quei pochi metri di vantaggio che ha difeso fino alla fine. Schurter ha chiuso secondo e Marotte terzo in scia ai due, bene anche Braidot quarto a 19”.

Nella gara femminile, con meno straniere e tutto il meglio della Mtb nazionale, l’ha spuntata l’ex iridata americana Kate Courtney (Scott Sram) che ha però dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione di una scatenata Chiara Teocchi (Trinity) che non ricordavamo da anni così brillante sulle ruote grasse. 24” il suo distacco finale, terza la danese Caroline Bohe (Ghost) a 46”, quarta Eva Lechner (Trinx Factory) ma a ben 3’55”. Nella gara junior assolo dello svizzero Aebersold mentre fra le pari età netto il successo di Sara Cortinovis (Four Es).

Dicevamo in apertura della Verona Mtb International, seconda tappa del circuito nazionale Italia Bike Cup. Qui era emerso, nella gara Open, un ottimo Nadir Colledani (Mmr Factory), bravo soprattutto a contenere il ritorno veemente del francese della Trek Stephane Tempier, partito con il freno a mano tirato ma scatenato nella parte centrale di gara fino a riacciuffare lo stesso Colledani e Tabacchi. Nel finale il transalpino ha accusato la fatica (torniamo al tema di prima…) e Colledani ha avuto ragione di Tabacchi per 6”, mentre Tempier ha chiuso a 25”. Fra le donne netta vittoria dell’ucraina Yana Belomoina (Cst Postnl Bafang) con 1’32” su una bravissima Giada Specia (Ktm Protek) che nel finale andava a raggiungere e staccare la ceka Jitka Cabelicka (Ga System-Kolofix), terza a 1’55”. Fra gli junior primo il francese Boichis con 12” su Aebersold, gara femminile a Noemi Plankensteiner (Trinx Factory).

Credito foto homepage: mario pierguidi – michele mondini per internazionali d’italia vitesseonline.it