Mtb: attività ferma, fino a quando?

Come un anno fa, l’attività di mountain bike è ferma: le premesse dell’anno sono rimaste tali, le prove già disputate (Albenga, Andora, la rima GF a Orvieto) avevano dato spazio alla speranza, ma la recrudescenza della pandemia unita al piano vaccini che procede per varie ragioni a rilento hanno riportato la situazione in ambiti che già conosciamo, ma le prospettive dopo oltre 12 mesi di convivenza con il Covid sono diverse.

Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma con la diffusione dei vaccini è chiaro che il procedere dell’anno porterà comunque a un progressivo miglioramento, il che significa che si può prospettare, dalla tarda primavera in poi, una ripresa delle attività. Chiaramente nel rispetto dei protocolli in vigore al momento, ma si potrà tornare a correre e per questo tutte le varie challenge, nazionali e regionali, hanno scelto di continuare a crederci, a investire risorse, a invogliare i biker a iscriversi.

Ecco quindi che le Granfondo previste a marzo hanno cercato una ricollocazione: la Bardolino Bike, in calendario per il 21 marzo, comunicherà prossimamente la data scelta avendo intanto avuto l’assicurazione dell’appoggio delle autorità locali appena la situazione sanitaria sarà più gestibile. La Marathon Cicli Manca del 28, tappa di apertura del circuito Bicinpuglia, ha trovato spazio al 25 luglio mentre la GF Parco del Sele a Contursi Terme (BN) che doveva inaugurare il Trofeo Parchi Naturali si svolger il 25 aprile. A questo punto, com’era facile prevedere già nello scorso inverno, se ne riparlerà dopo Pasqua: se tutto va bene si riprenderà il 18 aprile con la GF Città di Brescia, la GF Bassa Valdichiama a Ponticelli di Città della Pieve (PG) e con l’Etna Extreme di Nicolosi (CT). Un’eccezione però è costituita dalla Sardinia Cup, nell’unica regione del Paese riuscita a diventare bianca almeno per una settimana, (condizioni dove quindi quasi tutte le attività possono riprendere), il 28 marzo è prevista la prima edizione della GF Ajo-Ergen Team a Sassari, se andrà in scena sarà un grande risultato non solo per la regione.

E‘ il secondo anno che ci troviamo in questa situazione e gli effetti a lungo termine si fanno sentire: il caso di Moena in tal senso è una cartina tornasole di quello che potrebbe avvenire a medio-lungo termine continuando su questa strada. La stazione turistica trentina è sempre stata un riferimento per la Mtb italiana, teatro di tante edizioni della mitica Rampilonga il cui testimone fu raccolto dalla Val di Fassa Bike. Nello scorso anno si riuscì nonostante tutto a mantenere la data con un evento sostitutivo, ma le difficoltà hanno tolto entusiasmo e spinta, soprattutto l’interesse da parte degli enti locali, che hanno tolto a Gianfranco Degiampietro, responsabile degli eventi fassani, la forza di andare avanti. E’ una perdita pesante per il movimento e il rischio è che non sia l’ultima.

Credito foto homepage: organizzatori