Calendario già rivisto per il Covid

Le prime settimane del 2021 hanno gettato il mondo del ciclismo professionistico in mezzo a vecchie paure. Inutile nasconderlo: lo spauracchio di un’altra stagione come quella appena passata spaventa e non poco, perché tutti abbiamo ancora davanti agli occhi le difficoltà di costruire un calendario concentrato in soli 3 mesi. E’ stata una soluzione di emergenza che ha permesso la sopravvivenza del movimento, ma un sistema simile non può essere ripetuto all’infinito, oltretutto nel 2021 lo spostamento delle Olimpiadi ha già influito enormemente sulla programmazione delle varie squadre ed è difficile pensare che la rassegna di Tokyo possa saltare ancora, soprattutto per gli influssi economici che ciò comporterebbe per il Giappone stesso.

La nuova crescita di contagi da Covid-19 in tutto il mondo ha fortemente influito sul calendario e sulle scelte di molte squadre: la gran parte dei team del World Tour aveva pensato di iniziare la stagione nella lontana Argentina, abbinando la prima prova agonistica, la Vuelta a San Juan a un lungo ritiro prestagionale in un clima estivo. Nel Sudamerica però la recrudescenza del virus è stata molto forte a cavallo del cambio di anno e la gara argentina, che proprio in funzione della pandemia era stata rivista accentrando quasi tutte le tappe in un solo epicentro logistico di partenza e arrivo, è stata alla fine annullata, costringendo i team a rivedere la programmazione.

La prova sudamericana è stata la prima ma non l’ultima a essere cancellata: il Giro del Rwanda, prova molto frequentata soprattutto dalle squadre italiane Professional e Continental, è stato rinviato a maggio nella speranza che la situazione sanitaria migliori, mentre lo stesso destino è toccato alla Vuelta a Murcia, prova iberica a tappe inizialmente programmata a febbraio. Questi continui cambi hanno messo in crisi soprattutto i direttori sportivi, chiamati a ristrutturare la preparazione delle squadre in avvicinamento agli appuntamenti che contano, a cominciare dalla Milano-Sanremo di metà marzo. Per quanto riguarda i grandi Giri e le classiche Monumento, per ora non ci sono voci negative, il tempo gioca a loro favore ma chiaramente le prospettive non sono le più favorevoli.

I responsabili hanno così dovuto riscrivere continuamente il cammino di preparazione mantenendo le punte del movimento abbastanza “coperte”, ossia tranquille e fiduciose, intente solo a preparare sia fisicamente che mentalmente la nuova stagione. In un calendario in continua evoluzione, acquisisce così sempre maggior interesse l’UAE Tour, che aprirà la stagione del World Tour dal 21 al 27 febbraio, la gara che, come si ricorderà, lo scorso anno fece registrare un gran numero di casi di Covid costringendo molti corridori a sottoporsi a una lunga quarantena prima di poter tornare nei rispettivi Paesi. Gli organizzatori, per nulla spaventati dalle contemporanee cancellazioni del Tour of Oman e Saudi Tour, garantiscono di aver preso tutte le misure necessarie per costruire una “bolla” efficace come avvenuto per i grandi Giri dello scorso anno: non è un caso se per la prima volta tutte le squadre del World Tour hanno accettato l’invito a essere presenti, per quello che si preannuncia come il primo vero grande evento ciclistico su strada.

Credito foto homepage: organizzatori