GF DE ROSA

C’era una volta la “Gran Fondo De Rosa”. Altrimenti denominata “Classica della Brianza”, la corsa non ha avuto il tempo di diventare una “classica”. La prima edizione, infatti, rimase anche l’unica, benché la manifestazione, a onor del vero, fosse ben organizzata e, quindi, avviata verso un futuro di successo. Se dovessi individuare a tutti i costi una motivazione alla mancanza di continuità nell’organizzazione della corsa, tirerei in ballo la meteorologia. Forse la “Gran Fondo De Rosa” non ebbe un seguito perché il giorno della corsa, il 1° giugno 1997, si rovesciò sulla Brianza e dintorni talmente tanta pioggia da far passare a chiunque la voglia sia di correre che di organizzare una Gran Fondo. A parte gli scherzi, dal punto di vista climatico fu veramente una giornata infelice. Su tutto il percorso si abbatté una pioggia tanto fitta quanto incessante, che rese difficoltosi anche i tratti pedalabili con maggiore facilità. E pensare che la corsa poteva contare su sponsorizzazioni d’eccezione. Innanzitutto, la popolarità del marchio De Rosa bastava, da sola, a conferire alla Gran Fondo un prestigio tutto speciale. A cui, però, andava a sommarsi la cura organizzativa prestata dal C.C.Olympus, uno dei gruppi ciclistici emergenti e meglio strutturati di quegli anni. Con partenza da Carate, la “Gran Fondo De Rosa” prevedeva due percorsi. Il più impegnativo, di 155 chilometri, riservava un’ascesa iniziale al Colle Brianza, seguita dalle salite alla Colma di Sormano e alla Madonna del Ghisallo, e si concludeva con un secondo passaggio sul Colle Brianza e l’impegnativa scalata del Lissolo. Per un totale di quasi 2500 metri di dislivello, che scendevano a 1750 per chi decideva di cimentarsi sul tracciato più breve, di 105 chilometri. Nonostante l’inclemenza del tempo, la ricordo come una Gran Fondo di grande prospettiva sin dal suo esordio, tant’è vero che venne immediatamente inserita in alcuni tra i circuiti granfondistici più frequentati di allora: il Tour Classic e il Campionato Italiano FCI. Ciononostante, non ci fu mai una seconda edizione.

Credito foto: archivio Sport Service

Comments

  1. Ho partecipato tempo da …lupi ricordo che ai Piani del Tivano la temperatura era invernale pioggia dall’inizio alla fine e per coprirmi in discesa dal Ghisallo ho dovuto”indossare” un sacchetto della spazzatura per il freddo il mio tempo finale sul lungo 8h 25m 52s 315° assoluto e 46°di categoria …………nella discesa dai Piani del Tivano volevo ritirarmi ma i furgoncini erano pieni bisognava aspettare parecchio al freddo e bagnati quindi ho deciso di proseguire fino all’arrivo!bei ricordi che io ho vissuto con un grande amico e motivatore …….Santino D’Italia che arrivato a Carate mi ha aspettato bagnato fradicio più di 1 ora alche’ l’organizzazione gli ha dato dei pantaloncini e maglietta da cambiare in quanto la gli indumenti erano sulla mia auto e le chiavi le avevo io!cari saluti a Paolo da Missile

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