Pro, un calendario tutto schiacciato

Quando si riparte? Gli ultimi giorni hanno tracciato la linea, l’Uci ha messo nero su bianco quel che dovrà essere il residuo del 2020 di una stagione stroncata sul nascere, all’indomani di una Parigi-Nizza chiusa in anticipo e vissuta fra mille paure dopo altri eventi nei quali l’emergenza Covid-19 ha allungato i suoi minacciosi tentacoli, basti pensare alla sospensione del Tour negli Emirati Arabi e della lunga quarantena imposta a corridori e addetti dopo la scoperta di qualche caso di contagio.

A sbloccare la situazione sono stati gli organizzatori del Tour de France, che preso atto del prolungamento del lockdown francese imposto dal Presidente Macron, hanno stabilito che la Grande Boucle di quest’anno sarebbe stata spostata dal 29 agosto al 20 settembre. L’Uci di fatto ha deciso che le altre gare avrebbero dovuto conformarsi a questa scelta, confermando così la sudditanza che il massimo organo ciclistico nutre nei confronti della corsa francese. Per il Tour la situazione non cambia di molto, per il Giro d’Italia invece, al quale è stato “chiesto” di posizionarsi dopo il Tour, correre dal 3 al 25 ottobre è cosa davvero difficile, innanzitutto perché bisogna rivedere tutto il percorso sia per la rinuncia da parte dell’Ungheria ad accogliere le prime 4 tappe, sia soprattutto per una scelta di tracciati, soprattutto in montagna, che non potranno non tener conto delle diverse condizioni atmosferiche rispetto alle solite date di maggio.

Un po’ lo stesso discorso vale per la Vuelta di Spagna che scatterà quando il Giro sarà ancora in corso, il 20 ottobre, per concludersi l’8 novembre e forse in questo caso si poteva anche osare di più, posizionando la corsa iberica direttamente nel mese novembrino evitando così altre concomitanze. Chi correrà il Giro, ad esempio, dovrà rinunciare al Giro delle Fiandre, inserito all’11 di ottobre. Chi correrà la Vuelta a sua volta dovrà dire addio sia al Giro di Lombardia (31 ottobre) sia alla Liegi-Bastogne-Liegi (8 novembre).

Lo sviluppo del calendario nel suo complesso prevede che le squadre tornino ad allenarsi dall’1 luglio: il primo mese sarà dedicato alla preparazione, poi si comincerà a fare sul serio con la prima delle Classiche Monumento, la Milano-Sanremo che andrà corsa agli inizi di agosto. Il 16 agosto appuntamento con la Parigi-Roubaix, il weekend successivo spazio a tutti i vari campionati nazionali, poi il 29 agosto come detto il via alla Grande Boucle, nel corso della quale intanto Trento allestirà un Campionato Europeo forzatamente in tono minore, dal 9 al 13 settembre. Nella settimana dal 20 al 27 settembre spazio ai Campionati Mondiali di Aigle (SUI), dal 3 al 25 ottobre poi toccherà al Giro d’Italia e così via. Entro il 15 maggio al più tardi l’Uci darà l’ufficialità al calendario comprendente anche tutte le altre prove e anche quelle riservate alle donne, movimento che non ha ancora alcun indirizzo per questa stagione e che non manca di far sentire la sua disapprovazione per essere stato, ancora una volta, messo da parte.

credito foto Cyclingnews

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