Siamo nell’era del ciclismo “virtuale”

Nell’era del Covid-19, lo sport è diventato virtuale e il ciclismo è stato tra le prime discipline che ha provato un nuovo modo di proporsi in questa parentesi temporale, in attesa di tornare a calcare le strade del mondo. In principio è stato il Giro delle Fiandre a proporre la sua versione da videogioco: nello stesso giorno nel quale si doveva disputare la gara vera, 13 dei suoi più attesi protagonisti si sono sfidati sui rulli, per affrontare i 31 km principali della competizione, quelli comprendenti Kruisberg, Oude Kwaremont e Paterberg, i mitici muri che hanno fatto la storia della corsa e del ciclismo intero. Pedalando in casa davanti allo schermo del computer e messi in comunicazione da Eurosport, che ha trasmesso l’evento, fra simpatiche interruzioni dei figli piccoli, alla fine è stato l’olimpionico della CCC Greg Van Avermaet a spuntarla (come ancora non gli è riuscito nella corsa “vera”) con 20” sul belga Oliver Naesen (AG2R La Mondiale) e l’irlandese Nicolas Roche (Team Sunweb) con il vincitore uscente del Giro, il nostro Salvatore Bettiol (EF Education First) solo 12°. Da lì è venuta l’idea e, con lo stop generale che si protrae, è nato il Giro d’Italia virtuale.

Dal 19 aprile e fino al 10 maggio un gran numero di ciclisti si stanno sfidando nella corsa rosa virtuale, allestita su 7 tappe, che prevedono i tratti principali di alcune delle frazioni più attese della corsa che doveva disputarsi questa primavera e che, con qualche variazione, andrà – si spera – in scena a ottobre. Al Giro virtuale si sono iscritte 5 formazioni professionistiche (la classifica per loro è per team) compresa la Jumbo Visma di Primoz Roglic e la nazionale italiana con Bettiol, Formolo e Trentin, poi tre formazioni femminili con Letizia Paternoster, Elisa Longo Borghini e la stella olandese Ellen Van Dijk, ma anche tantissimi amatori. Come funziona? E’ presto detto: due volte a settimana, il mercoledì e il sabato, sono i gara professionisti e donne, mentre al giovedì e alla domenica tocca alle leggende del ciclismo, da Basso a Garzelli, da Ballan a Chiappucci, ma c’è spazio anche per gli amatori, che possono affrontare le tappe ogni giorno. L’iscrizione è gratuita, ma si possono fare delle donazioni su “Rete del Dono” per dare una mano a chi sta combattendo il virus in prima linea.

Come si gareggia? Basta caricare i dati forniti dall’organizzazione, la RCS Sport, sul programma di allenamento sui rulli e poi dare il via alla propria personale sfida. Mediamente lo sforzo non supera l’ora e rappresenta un ottimo modo per mantenere la condizione fisica in attesa di tornare a pedalare sulle strade.

Credito foto bianchi.com

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