Un solo evento nella settimana delle donne, vista la cancellazione della Strade Bianche. Si è gareggiato in Belgio, per una classica molto sentita nel territorio, Le Samyn des Dames dove ancora una volta è emersa in tutta la sua possanza la forza del ciclismo olandese, con una delle sue stelle invero proveniente da un 2019 poco brillante, ossia l’ex iridata 2017 Chantal Blaak (nella foto della homepage), che dopo il matrimonio (ora si chiama Chantal Blaak-Van den Broek) sembra aver ritrovato gli antichi fasti. Vincitrice in Belgio nel 2015 e 2016, la portacolori della Boels Dolmans è stata autrice di un’autentica impresa, portando a compimento una fuga solitaria di 60 km, cosa inusuale per lei che di solito prediligeva gli arrivi in volata, magari ristretti. Molto ha collaborato la squadra, che ha impedito di fatto ogni azione di risposta andando alla fine a conquistare anche la piazza d’onore con la lussemburghese Christine Majerus, che si è aggiudicata la volata per il secondo posto a 1’50”, davanti alla belga Lotte Kopecky (Lotto Soudal). Nessun piazzamento di spicco per le italiane, anche se va sottolineata la prova di Barbara Guarischi (Movistar) che era entrata nella fuga iniziale di 15 atlete da cui poi si è sviluppata la corsa. 

Intanto in Italia emerge la volontà di Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) di avere una chance per le Olimpiadi. La numero 1 azzurra, reduce dalle prime tre gare stagionali con una vittoria e due piazze d’onore, in un’intervista al sito Oasport ha dichiarato di ritenere il percorso giapponese, seppur molto duro, adatto alle sue caratteristiche: “Comunque sia, in teoria, abbiamo in programma di andare a provare il percorso a maggio. Magari lì ci renderemo conto di com’è veramente. Da come lo hanno descritto è impegnativo, con un certo dislivello; però c’è questa salita sì lunga, ma al 2-3%, quindi non così impegnativa, da scalatori (come invece potrebbe essere per gli uomini). È tutto da valutare. Ci prenderemo i giusti tempi per capire. Io sono molto serena, vado avanti per la mia strada e quello che c’è da fare lo faccio senza troppo stress”. 

Nella stessa intervista la Bastianelli ha comunque sottolineato di non voler incentrare la sua stagione sull’evento olimpico (sempre che ci sia…) ma di pensare innanzitutto alla lunga serie di classiche che lo precedono, dal Giro delle Fiandre del quale è la detentrice del titolo all’Amstel Gold Race, prova che forse sposa al meglio le sue caratteristiche ma che non ha mai centrato.

Credito foto homepage: voorne-putten.nl